junior alla pari

sabato 4 ottobre 2008

Anna Politkovskaya - Una donna coerente



Il 7 ottobre 2006, Anna Politkovskaja
viene assassinata nell'ascensore del suo palazzo, mentre stava rincasando.
Quarantotto anni, Anna Politkovskaja era una giornalista come pochi in Russia. Era corrispondente speciale per il giornale Novaya Gazeta ed era divenuta una dei più importanti difensori dei diritti umani nel Paese.Negli ultimi anni, quando i media russi stavano affrontando pressioni sempre più forti, sotto l’amministrazione del presidente Vladimir Putin, era riuscita a restare una voce indipendente. Era divenuta una figura internazionale che spesso parlava all’estero di una guerra che definiva “terrorismo di stato contro terrorismo di gruppo.”Rappresentava ormai una stridente critica a Putin, che accusava di soffocare la società civile e permettere un clima di corruzione e brutalità ufficiali.E’ stata trovata morta da una vicina poco dopo le 17. Accanto al corpo, una pistola Makarov 9 millimetri, firma di un omicidio su mandante, ha riferito Vitaly Yaroshevsky, vicedirettore della Novaya Gazeta, in un’intervista telefonica.

venerdì 3 ottobre 2008

Figli del vento


Ogni fotografia è un certificato di presenza.
Roland Barthes

Alle SANTE MARIE DEL MARE ogni 24 di maggio si ritrovano dal 1946, in migliaia, Gitani, Manouches, Rom, Sinti o come vi piace di chiamarli.
Nella cittadina della Camargue, mediterraneo francese, perché lì ci sono le loro due Sante Marie insieme alla loro protettrice Santa Sara, detta anche Sara la Nera. Maria di Giacobbe, presunta sorella della Madonna, e Maria Salomé vi arrivarono dalle terre di Palestina con Maria di Magdala, Lazzaro ed altri cristiani iniziando l’evangelizzazione del sud francese.
Anche Sara, forse domestica delle due Marie, si imbarcò fortunosamente sulla navicella, senza remi né vele, camminando, secondo il leggendario, sulle acque con l’ausilio di un mantello steso opportunamente per Lei dall’imbarcazione. In lingua tzigana Sara la nera, cioè Sara-la-kali, significa sia gitana che nera.
Da ciò la tradizione di festeggiare le feste gitane a Saintes Marie de la Mer, toponimo attestato dal 1839, con il rito culminante della processione che vede la discesa in mare del simulacro di Santa Sara, scortata dai gardians, cavalieri camarguensi, e da un colorato folcloristico corteo, con i portatori che s’immergono nelle acque per ricordare la tradizione della Santa venuta dal mare, portatrice della nuova fede, e rinnovare l’unione mistica tra terra e mare e il mito fondativo.
Da circa due secoli la cittadina è meta di pellegrinaggi delle genti nomadi sparse per l’Europa. La Camargue, terra di tori è stata ospitale con i figli del vento, popolo che non si è mai ristretto nei confini di uno Stato. Abili commercianti, domatori di cavalli, artigiani di metalli e pentole, suonatori alle feste e giostrai itineranti, venditori di merceria porta a porta, artigiani del rame e capaci di leggere la mano e fondi di bevande. Alcuni uomini portano i baffi e le donne portano gioielli che rappresentano il “tesoro” del gruppo e vestono abiti colorati, gonne lunghe, fazzoletti annodati sul capo quando si maritano. Molte di esse, con bambini appesi al collo, fanno dell’accattonaggio il loro mestiere.
Il nomadismo come scelta e stile di vita. Una concezione del tempo e dello spazio lontana dalla consuetudine occidentale, origine di incomprensioni e ostacolo a forme di interculturalità.
Comunque alcuni stili di vita originari stanno cambiando, soprattutto tra le giovani generazioni che frequentano le scuole pubbliche, celebrano matrimoni misti con i gagè fondendo così varie culture.
Ma la storia dei gitani è anche storia di grandi misconosciute persecuzioni: al processo di Norimberga non fu ammessa la loro testimonianza nonostante furono massacrati in oltre 500.000 nei lager nazisti.
Gli zingari chiamano se stessi rom, cioè uomo, ma anche marito. Gli altri, i non zingari, sono gagé. Sarà per questo che quando non sono perseguitati, sono ignorati?LORENZO non è un fotografo, nel senso che la sua professione è altra. Ma Lorenzo Spagnolo fotografa da quando è stato affascinato dalla duplicazione artificiosa del reale tanto da rendere l’artificio prossimo alla propria sensibilità. Va in giro con la sua macchina fotografica manuale, fotografa in bianco-nero e trova sempre un posto, in casa, dove approntare una camera oscura provvisoria. Fotografare è una forma di conoscenza apprendendo attraverso un mezzo: è una pratica riflessiva e mediata.
Nelle sue immagini i volti, tanti di bambini, anziani, donne sensuali e mature. Sante che si mischiano con un popolo che scandisce il proprio tempo a suon di musica. Musica vissuta come espressione profonda della loro anima e che celebri musicisti, come Bartok e Stravinsky, hanno incorporato in composizioni rapsodiche e melodiche, mentre la fisarmonica continua ad essere lo strumento preferito e il fuoco il centro e punto di ritrovo per la comunità. I Manouches e i Sinti sono grandi appassionati di musica e compongono famose orchestre tzigane, generalmente idonee per rallegrare i matrimoni e lenire gli strazi dei funerali.
La festa è festa ed è tale quando c’è musica da ballare (Bachofen).
Lorenzo va in giro e scatta, e il reale lo colpisce fino nel fondo là dove risiedono le emozioni e i sentimenti si fanno valori.
Scatta e poi sceglie, e mentre ci narra di una festa di maggio in un certo posto dell’Europa ci racconta, invero, di una storia che non è solo di un popolo ma storia dei popoli. Tutto ciò non è un niente in epoca di omologazione culturale.
Il nomadismo come forma della attuale condiziona; il nomadismo culturale non solo per sfuggire ai meccanismi sociali ma come ricerca di nuova complessità che rischiari orizzonti e dimensioni altre della dignità personale e collettiva.
Così Lorenzo si ritrova alle Santes Marie de la Mer e, come in tutti i veri viaggi, esplora dentro quanto condivide con gli altri. Così, infine, il ritrovarsi di un popolo in raduni annuali, modalità per un’etnia divisa e sparsa di ricostruzione di legami, di conferma di tradizioni, di an-coraggio ad una identità minacciata, offre agli altri gagé l’occasione per ritrovare e ritrovarsi come rom, cioè uomo.

Brindisi, marzo 2005
Emanuele Amoruso




CHI SIETE? COSA PORTATE? SI MA QUANTI SIETE?


di Milena Magnani (*)


In questa Italia estiva, con i bambini degli insediamenti che si preparano a sgranare gli occhi e a ridacchiare di fronte alla spugnetta di inchiostro che prenderà loro le impronte digitali, mi viene spontaneo il rimando alla straordinaria scena del film di Troisi e Benigni “Non ci resta che piangere” scena nella quale il doganiere con il tavolino a ridosso della linea di confine ripete meccanicamente una serie di quesiti ai due sventurati viandanti senza lasciare loro il tempo di rispondere (trattandosi di quesiti evidentemente del tutto inutili) e solo introduttivi della vera questione di fondo: pagatemi un fiorino!
La scena, indubbiamente esilarante, riassume in modo magistrale il nostro rapporto con lo straniero, trattandosi di un rapporto basato principalmente su un unico criterio e cioè la valutazione del vantaggio o dello svantaggio economico che comporta la sua presenza all’interno della nostra società.
Mi si dica pure la solita tiritera circa l’aumento della paura e dell’ insicurezza che tanto grava nella vita quotidiana degli italiani, si intervistino pure le persone allarmate che di fronte alle telecamere compiacenti lamentano le sorti della nostra povera Italia! E dicono: Oddio! Cosa stiamo diventando, non si può più uscire di casa!.
La verità è che come il doganiere di “Non ci resta che piangere” la maggior parte delle persone che gridano all’allarme straniero non ha mai ascoltato davvero la sua voce , non ha mai ascoltato che cosa lo straniero porta, la sua storia ad esempio, la sua vicenda umana, e si sono limitati a chiedergli: Un fiorino! E cioè: paghi le tasse? Hai la casa? Delinqui, cioè comporti un danno?
Non a caso, anche nella mia amata Bologna, la maggior parte delle argomentazioni anti rom e anti straniero che mi capita di ascoltare per strada, sono basate su questo genere di argomentazioni: “ e io devo pagare le tasse per lui!? magari per fargli avere le case popolari mentre io mi sveno per pagare il mutuo!!”

Mi sento amareggiata, sarà perchè negli ultimi anni ho girato e parlato con i rom e i sinti di vari insediamenti, sarà perchè vivo in una Bologna che, quando ero bambina, ha fatto il 68 e il 77 e avevo creduto (ma forse avevo capito male) che certi valori, almeno da quel momento preciso della storia italiana in poi, fossero valori acquisiti come definitivi e condivisi da quella enorme frangia di società che si dichiarava progressista.
Parlo dei valori del rispetto, della accoglienza, della solidarietà e, non ultimo, della spartizione della ricchezza.
Ma povera illusa! Soprattutto questo ultimo “valore” e cioè il principio economico della spartizione, appare oggi per quello che di fatto è, un pericolo e una spettrale minaccia per la salvaguardia dell’unico vero e fondante valore della nostra civiltà contemporanea, che è esclusivamente l’accumulo e la tutela del grande capitale.

Si badi bene che non intendo fare analisi politiche da quattro soldi.
Voglio solo dire, a chi ha orecchie per intendere, che forse, è bene svegliarsi tutti un pò.
Forse è giunto il momento di cominciare a capire qualcosa di più di quello che sta accadendo, e quello che sta accadendo, è un fenomeno tragico e di portata epocale e che, si badi bene, non riguarda mica i migranti che in colonna continua vagano nel nostro occidente opulento alla ricerca della loro fetta di sacrosanto benessere, quello che di tragico sta accadendo riguarda noi, proprio noi, presunto popolo italiano del benessere.

Ma davvero nessuno si è accorto che da anni il sistema dell’economia liberista ha messo in atto a nostro danno la più grave e pervasiva pulizia etnica della storia?
Nessuno si è accorto che provvedimenti come quello di prendere le impronte digitali ai rom non sono altro che un modo per appiattire ancora di più tutti noi, sopra quel modello di uomo bonificato, senza tradizione e senza storia, che è funzionale alla legge del mercato?
Nessuno si è accorto di come siamo ridotti?

Probabilmente aveva cominciato a gridarlo Pasolini quando con la su raffinata e lungimirante intelligenza cominciò a parlare di quel processo di omologazione che stava appiattendo il popolo Italiano già negli anni 60, ha continuato a vederlo bene Giuliano Piazzi, docente di sociologia all’università di Urbino, quando nel 1999 in libro straordinario che è “il principe di Casador” affermò che l’unico principio sociale che governa di fatto la nostra esistenza è la logica dell’alta finanza e del grande capitale. E infatti lui diceva, che cosa comporta dentro la vita della gente comune la logica pervasiva del grande capitale? Questa logica compie una vera e profonda pulizia etnica. Sterilizza l’antropos, e cioè la storia e le tradizioni e i principi di interiorizzazione emozionale che erano parte fondamentale della nostra identità e ci rende tutti perfettamente funzionali al consumo.

Ma davvero non riusciamo a sentirlo? Ma davvero non ci stiamo allarmando?
Esiste veramente qualcuno che crede di perdere la sua “italianità” per colpa della presenza sinta e rom sul territorio nazionale?
O qualcuno che vede in crisi i valori civili e cattolici a causa della presenza sempre più massiccia dei popoli islamici?
Ma quelle migliaia di persone incantate di fronte a programmi televisivi come il grande fratello, quelle persone che passano “ore” della loro vita a guardare quattro stupidi ragazzotti che scodinzolano dentro gli studi di una tv spazzatura, non ci dicono nulla?

Ma quelle domeniche d’inverno in cui la città si riversa negli ipermercati e in modo compulsivo si sgomita tra le corsie con il carrello ricolmo e si sbraccia verso le offerte di i pod o verso gli ultimi modelli di televisori al plasma? Ma non ci suggeriscono qualcosa di spaventoso?

Ma chi siamo? Ma cosa fa la qualità della nostra vita e del nostro tempo? Il senso della nostra socialità, qual’è?
Ma come mai nessuno urla a chiare lettere che in una situazione sociale come questa ci sarebbe bisogno di aumentare un pò le tasse a tutti, per sopperire al principio solidale (( non ché cristiano, nonché eredità della nostra cultura contadina) della così imprescindibile uguaglianza sociale? Ma davvero fa scandalo pronunciare queste parole?

Ma qualcuno si fa queste domande?

Voglio farvi un esempio: non ci dice nulla il fatto che nella nostra Roma capitale così propensa a sgomberare i campi rom e a togliere il menù etnico dalle scuole, sia stato però trovato lo spazio per costruire un’intero quartiere, costruito in meno di due anni, per servire il più grande centro commerciale d'’Europa che si chiamerà Euroma 2.
Non ce n’è abbastanza per dire “ non ci sto!?”
Non ci sto ad essere un’adepta di questa follia politica e economica che crea templi del consumo di massa di fronte a cui mi dovrei inginocchiare calpestando i più basilari principi di società solidale.
Non ci sto!!
E non mi importa se la politica, quella che siede nel nostro parlamento, è una politica corrotta fatta da uomini a donne senza credibilità.
La credibilità va ritrovata da qualche parte, non si può accettare la resa, nonsi può accettare questo appiattimento delle differenze.
Pensano davvero che la felicità consista nel girare in una città asettica, dove la miseria è occultata, per poter andare ad acquistare indisturbata ciò la pubblicità mi ha istigato a rincorrere?

Per questo voglio ringraziare tutte le persone rom che stanno oggi sul territorio Italiano, le ringrazio perchè si sono mantenuti altro da questo disastro, perchè sono uno dei rari avamposti di resistenza , perchè di fronte a loro la nostra civiltà si mostra rozza per quello che è e incapace di dare senso e incapace di abitare il rispetto.

Dico grazie da questa barchetta su cui stiamo, questa barchetta italiana alla deriva e dal ritorno molto arduo.

CHI SIETE? COSA PORTATE? SI MA QUANTI SIETE?
Rispondo: Siamo cittadini semplici. Portiamo il rispetto per le differenze e per un vita umana solidale e essenziale. Non abbiamo paura dei rom perchè tra i rom e i sinti abbiamo tanti amici.
Non abbiamo paura di pagare le tasse.
Siamo tanti.

UN FIORINO!

(*)
Milena Magnani, nata a Bologna nel 1964, vanta un’ampia esperienza nel settore dell’educazione e dell’accoglienza. Ha esordito con il romanzo L’albero senza radici (Nuova Eri 1993), a cui ha fatto seguito nel 1996 Delle volte il vento (Vallecchi) e nel 2008 Il circo capovolto (Feltrinelli).

martedì 16 settembre 2008

Sereno... è

1) Sereno è…
un cielo limpido
Serena è…
una notte piena di stelle
Sereno è
il mare azzurro e calmo
Serena è
una brezza marina

Ma nulla è sereno senza il suo contrario.
Si potrebbe forse apprezzare un cielo sereno
se non avessimo conosciuto le nuvole?

E come si potrebbe ammiccare la tranquillità
del mare se le onde non avessero smosso
quell’immensa distesa d’acqua!

Si può forse rasserenare l’anima mia?

Nuvole, vento, pioggia…
sento da lontano ancora il rombo del tuono.
Brividi percorrono il mio corpo fradicio
e… freddo.

No, non mi volto… non ora
è troppo presto!

Percorrerò impaurita l’arcobaleno
e giunta sull’altra sponda
mi volterò indietro…
quando la tempesta non
potrà più farmi male!

E così ammirare il sereno
davanti ai miei occhi.

2) Rasserenarsi

Si addolcisce l’anima
ti schiude le labbra
con un soffio delicato
un canto soave
dopo un frastuono assordante
una perdita assoluta di rabbia e orgoglio.

E’, umiltà
che ti culla il cuore in un battito d’ali,

Un angelo che ti sfiora
e ti sussurra amore.

E’ un sentimento che provi
dopo tanta sofferenza
è una preghiera che ti consola.

E’ trovare il modo per stare bene,
riuscire a gioire senza muoversi
e riconoscere la felicità.

3) Inspiro-espiro, inspiro-espiro

Il sonno profondo
di bimbo
su un morbido
e caldo
cuscino.

Inspiro-espiro, inspiro-espiro

Fiducia, certezza, sostegno
di braccia sicure
che seguono
ogni tuo passo.

Inspiro-espiro, inspiro-espiro

La forza, la luce
di un padre
che accoglie
rischiara
dirada le nubi
e allenta tensioni.

Inspiro-espiro, inspiro-espiro
mi affido
mi fido
e abbandono nell’unico abbraccio
il mio cuore.

3) Una ri/scrittura da salvatore Toma

Vorrei essere immortale per un certo numero di anni
sapere di non incappare in sorprese disgustose,
lutti, condanne, rimorsi, sapere già la sera che al mattino sarò viva
saprei allora essere diversa, incoreggibile!

Un fiato mi perseguita da tempo...
eppure ancora riesco a gustare la luce del vento,
ancora so leggere le stelle! La dolce tremenda luna serale!

E’ inutile trovare un rimedio a una mente malsana
inutile girarsi, girare, girovagare
imporsi la luce o l’anniettamento.

Inutile fuggire bisogna accettarsi,
o rompere o sparare... occorre ribbellarsi
qualcosa bisogna fare!

giovedì 4 settembre 2008

MYSPACE!!!

Alla luce delle nuove proposte (per migliorare il blog) fatte durante l'ultimo incontro a Muro il 3 settembre scorso, mi sono permesso di creare una pagina web con myspace.com...sotto vi lascio il link x dare un occhiata e questo è solo l'inizio...

http://www.myspace.com/tutorjunior

L'e-mail per accedere a myspace.com e pubblicare post, inserire immagini, musica e video è tj.salento@live.it, segnatevi quest'indirizzo perché è di tutti noi......la password è la stessa che utilizziamo per accedere qui, solo che alla fine va aggiunto il numero "1"
Spero di essere stato chiaro nel fornivi i dati, se siete d'accordo e vi piace l'idea di myspace, proviamolo un po' e poi decidete se "crescerlo" come abbiamo fatto con questo blog oppure "demolirlo" e fare finta che non sia mai esistito....
beh fatemi sapere, se ancora non vi è chiaro qualcosa per la questione delal password contattemi via e-mail (albe_91@live.it)


Vi saluto
Alberto

martedì 8 luglio 2008

Olè

buon bagno a tutti!

Ah! lo so sono in ritardo...
M'ero ripromesso di pubblicare gli interventi dell'ultima giornata d'assemblea.
Guardo quelli che ho! Sono tutti da battere...
e dire che gli autori hanno i file,
a qualcuno gli avevo chiesti ma...
sarà l'estate...
Il caldo sfianca e a me ha mandato in tilt lo scanner,
per tentare un'acquisizione con quello...
aspetterò un pò di fresco per batterli se non avrò novità...
intanto a tutti buon bagno!
Immagino quelli di Tricase, di Gallipoli,
quelli di Muro ad Otranto e quelli di Casarano dove?

che bagni!
baci e a presto
Mauro

mercoledì 25 giugno 2008

il seminario a Maglie

Un momento della formazione sulla peer educations in svolgimento presso
l’Aula Didattica della ASL-Lecce a Maglie
(17-27 giugno ’08).
Ludovico, uno dei trainer della Comunità Abele, che ha guidato
due delle quattro giornate del corso, ha detto fra l’altro che,
pur avendo alle spalle altre esperienze di formazione sulla peer,
è la prima volta che gli è capitato che fossero
coinvolti insieme ragazzi e operatori.
Un pizzico di originalità in questa nostra,
come di un sapore/sapere nuovo
(foto e didascalia Luciano Provenzano)

mercoledì 11 giugno 2008

perché la droga?

Nell’open space odierno ho proposto il tema: “perché la droga?”, che non ha suscitato però adesioni per formare il gruppo di discussione. Il tempo destinato all’incontro l’ho inteso devolvere allora alla seguente scrittura automatica sul tema:
Un’opportunità sprecata quest’incontro che non c’è
Non è un problema la droga
Non è sentito come un problema
La droga
Il solito problema…
ma non parliamone più.
Ho visto bottiglie vuote di alcolici fra la siepe della scuola
Il ricorso alla droga /drogarsi / farsi / strafarsi/ di alcol /sostanze varie/ chi addirittura tanto/ molto spesso.
Droga è risveglio o
addormentamento?
Bisogno o voglia?
Desiderio di restare
o andare?
Questa sera ho deciso
Mi faccio
e anche più ….
La deprivazione sensitiva induce il bisogno di
ravvivarsi in maniera indotta
Quando si è morti dentro - o in apnea interiore
sorge il bisogno di
risorgere di ravvivarsi, di sentirsi vivi
con
con
con
la la lallalà
droghin
droghina
allllllllcooooollll
Ci si ritrova o ci si perde con la droga?
E lo spinello può andare?
che vuoi che sia? è la salvezza dell’anima mia
Anche questa sera avremo di che dire.
Del resto anche il pc è una droga
e anche certe abitudini sono come droghe
Persino la religione può diventare oppio
addormentamento delle menti.
E allora la scommessa
l’impegno,

la voglia,
la possibilità
è di svegliarsi ad una nuova
primavera dell’anima
nell’incontro
con i tuoi
occhi
.


Luciano Provenzano

Come visitarci!

Al tuo piccolo visino

Schakira
sei per me un pensiero
continuo
ricordo sempre le tue piccole manine
che stringevano le mie
quando ti facevo fare le tue prime capriole.
Ricordo il tuo piccolo visino
e le morbide guanciotte
che vorrei tanto stringere...
Sono certa che presto ti potrò
riabbracciare!
Da Alessandra: alla sorellina

Per il mio caro papà

Papà tu sei sempre nei miei sogni
e nel mio cuore,
mi mancano,
non sai quanto,
le passeggiate con te
le tue carezze e i tuoi forti abbracci.
Mi manca il sentire raccontarmi le favole
della buona notte
la tua voce che mi accompagnava
finchè non mi addormentavo.
Mi manca la tua allegria
e i tuoi sorrisi
e penso di non avere desiderio più grande
che quello di riaverti qui con me
per sempre
Ti voglio bene
Elisabetta

(15) Vorrei che...

Se potessi stare di nuovo con te
vorrei
tanto che tu m'abbracciassi
come facevi una volta.
Vorrei sentire ancora le tue
mani che accarezzavano il mio viso
Vorrei poter ricordare il tuo
dolce profumo.
Vorrei poter toccare ancora gli anelli
sulle tue mani, come facevo
da piccola
e i tuoi lunghi capelli neri.
Ma sopra ogni cosa, vorrei
tanto riaverti quì anche se
non ci sei più.

Da Alessandra: alla dolce mia mamma Cinzia

Paura

Tante persone hanno paura...
adulti adolescenti e bambini
ma non sanno che
con la paura
si supera ogni ostacolo di vita.
Ostacoli
per cui qualcuno
per paura, si rifugia nella droga e nell'alcool
pensando di superare ostacoli che
al momento
non sono ancora superati
e così non si fà, perchè così
si provocano solo problemi e problemi
che non si superano mai,
quindi vivete la vita così com'è
e non come la vorreste voi
perchè sbagliereste sempre,
e vincete le vostre paure senza problemi.

La droga

La droga ruba
ogni attimo di
vita, quella vita
che è fatta di problemi
e fidandoti di qualcuno
fai uso
la vita è importante
vivila!

La poesia di un ragazzo!

Un ragazzo esprime
tutti i suoi pensieri,
desideri tramite
le parole, la poesia
con il linguaggio
del corpo per
trasmettere agli altri
le sue insicurezze che
lo portano a sbagliare
sempre fino a quando
non riesce a tirar fuori
questa insicurezza e diventare
sicuri di se stessi, per
non sbagliare più.

(13) La libertà

La libertà...
è essere liberi... liberi di giocare
vivere, piangere...
la libertà...
bisogna meritarsela.
La libertà; è un'ape libera di volare di fiore in fiore...
libertà, libertà...

(12) Stai con me

Forse solo tu sei la ragione della vita mia
E soltanto a te, io darò tutto il cuore mio
Per nessuno al mondo io ti lascerò scappare
sei entrata dentro me senza me senza la chiave
Forse tu non sai quanto sto male se non stai con me
Mi sento il cuore senza cuore e la vita non so cos'è
Mi perdo dentro ogni parola che mio dici tu
quando sento la tua voce per telefono
Tu il principe dei sogni miei
io mi sento male se non ci sei
Tu si a spiranza di sta vita
io non so stare ancora senza te
Io ho paura di perderti
Si sarei pronta a lasciare la terra insieme
a te muoio se mi dovessi far male non sento più il respiro senza te
Tu sei lo specchio dell'anima
io mi guardo dentro ogni giorno insieme a te
e vedo che l'amore sta nascendo crescendo dentro noi
devi credermi ti amo io non vivo senza te
tu il principe dei sogni miei
io mi sento male se non ci sei tu
si a spiranza di sta vita
io non so stare ancora senza te
io ho paura di perderti
si sarei pronta a lasciare la terra insieme a te
muoio se mi dovessi far male
non sento più il respiro senza te

da Alessandra a Francesco R.

(11) Dopo il pranzo

Tutti in trattoria... e poi al caffeè, in una piazza assolata e deserta, c'eravamo solo noi, nell'ora più calda... Com'è stato il pranzo?: "Eccellente".

pomeriggio

adesso qui nella stanza dell'assemblea plenaria, torniamo a decidere i temi di discussione...

ore 16,00-16,45
perchè le droghe da Luciano
l'ambiente, disboscamento, inquinamento, energie alternative da Alberto
più creatività e animazione, meno parole da Danilo
le insicurezze dei giovani da Antonio e Cesare

ore 16,45-17,00
alla pari, esclude i "paletti" della relazione educativa? da Stefano
[i miei rapporti in famiglia o in casa famiglia da Luciano]
fraternità libertà uguaglianza da Hermes
generosità sincerità legalità da Luigi

(10) A te per sempre!


















A te che sei l’unica al mondo.
L’unica ragione per arrivare fino in fondo
Ad ogni mio respiro
Quando ti guardo.
Dopo un giorno pieno di parole
Senza che tu mi dica niente
Tutto si fa chiaro
A te che mi hai trovato
All’ angolo coi pugni chiusi
Con le mie spalle contro il muro
Pronto a difendermi
Con gli occhi bassi
Stavo in filaCon i disillusi
Tu mi hai raccolto come un gatto
E mi hai portato con te
A te io canto una canzone
Perché non ho altro
Niente di meglio da offrirti
Di tutto quello che ho
Prendi il mio tempo
E la magia
Che con un solo salto
Ci fa volare dentro all’aria
Come bollicine
A te che sei
Semplicemente sei
Sostanza dei giorni miei
Sostanza dei giorni miei
A te che sei il mio grande amore
Ed il mio amore grande
A te che hai preso la mia vita
E ne hai fatto molto di più
A te che hai dato senso al tempo
Senza misurarlo
A te che sei il mio amore grande
Ed il mio grande amore
A te che io
Ti ho visto piangere nella mia mano
Fragile che potevo ucciderti
Stringendoti un po’
E poi ti ho visto
Con la forza di un aeroplano
Prendere in mano la tua vita
E trascinarla in salvo
A te che mi hai insegnato i sogni
E l’arte dell’avventura
A te che credi nel coraggio
E anche nella paura
A te che sei la miglior cosa
Che mi sia successa
A te che cambi tutti i giorni
E resti sempre la stessa
A te che sei
Semplicemente sei
Sostanza dei giorni miei
Sostanza dei sogni miei
A te che sei
Essenzialmente sei
Sostanza dei sogni miei
Sostanza dei giorni miei
A te che non ti piaci mai
E sei una meraviglia
Le forze della natura si concentrano in te
Che sei una roccia sei una pianta sei un uragano
Sei l’orizzonte che mi accoglie quando mi allontano
A te che sei l’unica amica
Che io posso avere
L’unico amore che vorrei
Se io non ti avessi con me
a te che hai reso la mia vita bella da morire,
che riesci a render la fatica un' immenso piacere,
a te che sei il mio grande amore ed il mio amore grande,
a te che hai preso la mia vita e ne hai fatto molto di più,
a te che hai dato senso al tempo senza misurarlo,
a te che sei il mio amore grande ed il mio grande amore,
a te che sei, semplicemente sei, sostanza dei giorni miei, sostanza dei sogni miei...
e a te che sei, semplicemente sei, compagna dei giorni miei...
sostanza dei sogni.

da Alessandra a mamma Cinzia

(9) Oddio!

Ballare
Cantare
Recitare
parole che mi piacciono

...

(8) Il gruppo

Nessuno ti costringe a seguire
un gruppo ke non è alla tua altezza!
Il guppo è vita, è conoscenza, è dubbio
è paura...
Il gruppo è tutto!
Katia

(7) A volte...

A volte vorrei proporre al Signore di correggere alcuni errori
commessi quando ha inventato e costruito l'uomo.
Non è riuscito a sommare insieme alcune caratteristiche belle.
Spesso guardo i giovani,
osservo la loro bellezza,
la loro esuberanza,
la loro forza.
Spesso guardo gli anziani
osservo le loro bellezze
sfiorite, la loro stanchezza
la loro debolezza fisica.
Poi riguardo i giovani
ed intravedo le loro insicurezze,
il loro vedersi brutti, irrealizzati, fragili.
Vedo e constato la loro fragilità
ed osservo le loro cadute
dovute proprio alla poca autostima
ed alla poca fiducia nel futuro.
Poi riguardo gli anziani
e vedo chiaramente la loro sicurezza,
il loro sentirsi realizzati e forti.
Vedo e constato che vivono circondati
dalla propria autostima
e dalla gioia di quanto hanno realizzato nella vita.
Riassumo quanto visto e dico
al Signore perchè non ha sommato nei giovani
le cose belle delle due categorie:
Bellezza - Esuberanza - Forza
Autostima - Gioia nel realizzare...
Ha sbagliato il Signore? O forse no?
No, non ha sbagliato perchè ha creato qualcos'altro.
Qualcosa di perfetto... ha inventato
la solidarietà e l'aiuto.
Tocca all'adulto, all'anziano
insegnare, educare,
e tocca al giovane imparare, ascoltare
tutto nell'umiltà.
Umile chi da l'esempio ed insegna
con la propria esperienza.
Umile chi impara e deve avere fiducia anche se sembra strano
ciò che sente.
Il Signore non ha sbagliato!

Stefano (op. Oberon)

(6) stupid is good

è proprio vero... STUPID IS GOOD e Laura ne è un esempio...fantastica esperienza!!!

(5) L'ost! Open Space...

Tutti seduti.
I gruppi di discussione avranno nomi di fiori: Mimosa, Oleandro, Mughetto e Primula
Un semicerchio intorno alla lavagna dell'agenda per la proposta dei temi intorno al tema:

Tutti insieme alla pari - Perchè, quando, dove...

Rompere il ghiaccio per esprimersi
(che lieve incombenza... a pensarci, basta poco! Lasciarsi alla relazione è dimenticarsi di sè, mettere da parte l'ingombro del giudizio e metterci ad ascoltare... poi donarci)

ARRIVANO LE PROPOSTE:
per la sessione 12.15 / 13.00

sensibilità/emozioni/parola da Luciano Provenzano (op. Casarano)
sesso/droga e rock and rool da Giulia (Tricase)
futuro. paura o curiosità? da Stefano (Oberon-Gallipoli)
contatto, interazione, confronto da Rita (op. Tricase)

per la sessione 13.00 / 13.45

pro e contro della differenza di età e di pensiero da Simona (Muro)
musica-tutto il resto è noia da Alberto (Tricase)
la dipendenza da "cellulare" da Rossella (Oberon-Gallipoli)
il valore del gruppo da Antonella (Oberon-Gallipoli)

(4) Noi!

Scurnusi simu trasuti
presciati simu ssuti
Qualsiasi cosa facciate! Non è sbagliato
.

(3) Rappresentarsi

Per primo Muro
Un cerchio aperto è la loro scultura a rappresentare la disponibilità all'accoglienza!
Poi Oberon/Tricase
Una scultura forte nel "segno" e nella visione che produce. Due corpi, uno stringe stringe l'altro, per sconfiggerlo: è il loro no alla droga!
Viene Tricase
E racconta con un trenino l'arrivo a Muro partendo da una scuola "carcere" svelatasi in biblioteca luogo di scoperta e di socializzazione.
Per ultimo Casarano
che cantando racconta:

Simu rrivati te paesi diversi
nnimu uniti e nu nnimu persi
all'iniziu lu disagiu na pijati
ma l'allegria nna tirati

rit. Quando nne vititi nnu mbe scansati
la mamma dice cu nne secutati

Te tuttu imu cuntatu
e de l'anoressia imu zzicatu
te la droga, te lu cellulare e te la libertà
simu passati...
e imu cuntatu te l'esperienza ca nna tuccati

rit. Quando nne vititi nnu mbe scansati
la mamma dice cu nne secutati


Scurnusi simu trasuti
presciati simu ssuti

rit. Quando nne vititi nnu mbe scansati
la mamma dice cu nne secutati

(2) Emozioni volanti

eccoci qui, abbiamo rappresentato il nostro percorso, è sorprendente quello che è stato creato: reti umane parlanti, aperte all'esterno, quindi disponibili agli altri, al nuovo, al diverso...

(2) Il "gioco" del rappresentarsi

Tornano...

(1) Finalmente insieme!

Muro Leccese, 11 giugno 2008 / Assemblea dei gruppi di Tj

Mattina /
Muro è bellissima, questo penso arrivando! Ci vuole poco per fare la bellezza.
L'idea della cura, del decoro è un valore che si trasmette con l'esempio.
E tutto quì sembra "contaggiarsi" di un gusto che conserva l'antico, la storia, la tradizione.

Poi loro. I Ragazzi, con le piccole riserve, gli interrogativi, le titubanze, e in fondo (ma non troppo) la voglia di con-fidarsi.
A questo servono le prime azioni di "socializzazione" una carta immginaria che con i corpi disegna il terrritorio, due cerchi (uno contenuto nell'altro) per raccontarsi, guardandosi. Chi sei? La tua persona più cara? Il libro, il film, la musica? ... piccole domande che aprono gli occhi, distendono la tensione, preparano l'incontro...
Adesso ogni gruppo si prepara a descriversi. Ci sono materiali diversi a disposizione (cartoncini, coloti, pennarelli) ma la cosa più intrigante è il dover pensare e realizzare una scultura "vivente"...
Casarano "scrive" una canzone in free style hip hop salentino, "approfittano" di Sabino e della sua vocazione al canto... ma soprattutto della capacità compositiva del gruppo... le parole si spostano da una testa all'altra, tentando ritmo e melodia...
Oberon/Gallipoli raccoglie pensieri. Tanti fogli a raccontare la pluralità di una vita insieme...
Muro "sfoglia" sensazioni
Tricase disegna un gioco dell'Oca.

Penso a quanto la scrittura sia un dono... ferma ogni piccola sensazione, emozione, desiderio, ci allarga agli altri... rimane...

domenica 8 giugno 2008

Sono!

"Sono"
una parola formata da quattro lettere
piene di significato.
Sono,
significa: essere,
identificarsi, presentarsi,
raccontare di sé tutta la vita.
La vita che ognuno vorrebbe raccontare
prima di morire,
ma se qualcuno non ce la fa a raccontarla
può anche non farlo, perchè qualcun'alro
la sua vita la conosce e quel qualcuno
può essere la persona amata o amica.
E quella sei tu per me!

Marco Casalino

Incontriamoci nella meraviglia di Muro Leccese

martedì 3 giugno 2008

Ecco il programma dell'assemblea

A.S.L. LECCE

DIPARTIMENTO DIPENDENZE PATOLOGICHE


Assemblea conclusiva dei Laboratori di informazione e pre-formazione

“Tutti insieme alla pari”

Muro Leccese - Palazzo del Principe,11 e 12 giugno 2008


Programma Ia giornata – mercoledì 11.06.’08

h. 08.30 – Arrivo, registrazione gruppi (Junior – Operatori – Esperti esterni)

h. 09.00 – Saluto di benvenuti – Assemblea di presentazione della giornata e della metodologia di lavoro

h. 11.00 – Inizio lavori secondo la metodologia Open Space Technology

h. 14.00 – Pausa pranzo

h. 15.00 – Ripresa lavori

h. 18.00 – Assemblea (sintesi)

h. 19.30 – Chiusura lavori

h. 20.00 – Atrio del Palazzo:

Spettacolo teatrale a cura del Gruppo di Ragazzi di Cannole


Programma IIa giornata – giovedì 12.06.’08

h. 08.30 – Arrivo e registrazione partecipanti (Ospiti – Junior – Operatori – Esperti esterni)

h. 09.00 – Introduzione: Direttore Dipartimento

h. 09.15 – Saluto Direzione

h. 09.30 – L’idea progettuale dei Laboratori: Responsabile progetto “Spazio Esse”

Presentazione risultanze:

h. 10.00 – Laboratorio di Casarano: Operatore: Lucia Anna Leo - T.J.: Delia Seclì

h. 10.30 – Laboratorio di Tricase: Operatore: Eufemia Cazzato - T.J.: Giulia Maruccia

h. 11.00 – Laboratorio di Gallipoli: Operatore: Andrea De Matteis - T.J.: Francesco Barone

h. 11.30 – Laboratorio di Muro Leccese: Operatore: Mariangela Neglia - T.J. Benedetta Avantaggiato

h. 12.00 – Coffee break

h. 12.30 – Saluti e contributo della Delegazione della Città di Daugavpils (Lettonia) – Gruppo tecnico di

lavoro “Giovani che promuovono salute

h. 14.00 – Pausa pranzo

h. 15.00 – Ripresa lavori: Contributi liberi per la discussione

h. 16.00 – Tavola rotonda: “Prevenzione: adeguatezza, sinergie e prospettive – Tutti insieme alla pari ?

Moderatore: Dott.ssa Maria Grazia Sanarica – Responsabile progetto “Unità di strada”

Partecipanti: Direttore Generale ASL LE

Dr. Aurelio Rausa – Direttore IIa Sezione Dipartimentale e Responsabile Ser.T. Casarano

Dott. Vito Gigante – Direttore Servizio Socio Sanitario Area Sud ASL LE

Dott.ssa Diana Rosa – Referente Legalità Ufficio Scolastico Regionale Puglia

Cap. Dott. Andrea Azzolini – Capitano Comandante Compagnia Carabinieri di Maglie

Dott. Domenico Caputo – Responsabile Ufficio di Piano di Maglie

Giovanni Aventaggiato – Presidente Società Cooperativa Sociale “L’Arcobaleno” di Lecce

Un Ragazzo partecipante ai Laboratori

h. 18.00 – Contributi liberi per la discussione

h. 18.45 – Chiusura dei lavori

h. 19.00 – Atrio del Palazzo:

Spettacolo Artisti di strada: Simone Melissano: Bolle giganti

Enzo Isernia: Contact – Biglie di cristallo

giovedì 29 maggio 2008

ARE YOU READY???

Siete pronti per l'avventura dell'11 e del 12 Giugno???
O nu ve codda? :)

mercoledì 21 maggio 2008

Sesso e inibizioni

I piedi nudi calpestano
il manto dei tabù
sbriciolandoli
come inutili foglie morte,
lampi arroventati saettano
nel temporale del tuo sguardo
incenerendo i rassegnati fantasmi
delle inibizioni

Anonimo


È certo che chiunque non comprenda correttamente l'influenza del sesso nella vita di un individuo, non potrà mai comprendere la realtà. Nonostante si sia alle soglie del terzo millennio, probabilmente soltanto una persona su dieci ha una visione serena, realistica e efficace della sessualità. Anche chi dice di non avere problemi (uomo, donna, adolescente o persona ormai matura) poi crolla di fronte al più banale test sull'inibizione sessuale: entrare in farmacia e comprare una confezione di profilattici. C'è chi non ci riesce, chi non vuole farlo (per motivi morali) o chi lo fa, ma avverte che comunque non è come comprare mezzo chilo di pane: questo esercito di persone dovrebbe correre ai ripari. Prima di leggere questo articolo fate il test Il sesso.

Pamela Anderson

(anche questa foto è un test: chi voleva vedere di più? A chi dà già fastidio questo livello di sessualità?)
Pamela Anderson

Anche se la religione e il comune senso del pudore accettano la sessualità, si avverte sempre la spiacevole sensazione che non riescano ad accettarla per quello che è, senza il bisogno di motivarla con qualcosa di più nobile (la famiglia, l'amore, l'equilibrio psichico ecc.). Come l'alimentazione, il sesso è qualcosa che si autogiustifica nell'esistenza stessa dell'uomo, il problema semmai è come viverlo al meglio. Chi ha una sana sessualità, di fronte a un film pornografico, ritiene le situazioni normali o talmente inverosimili da giudicarle ridicole. In entrambi i casi non ci trova nulla di particolarmente sconvolgente. Se vede una pubblicità con una donna nuda non si scandalizza, ma, se è il caso, apprezza la sensualità dell'immagine, senza peraltro rimanerne eccitato oltre misura. Questi dovrebbero essere gli atteggiamenti di una persona matura ed equilibrata.
E allora perché tanti commenti negativi, tanta falsa moralità? La risposta è semplice: inibizione.
Possiamo considerare tutti quelli che vedono la pornografia in ogni gesto sessuale alla stregua di un anoressico che rifiuta l'alimentazione: dei puri e semplici malati. La cosa grave è quando l'inibizione sessuale dell'individuo degenera nel tentativo di limitare la libertà altrui. Generalmente lo si fa in nome di Dio o della salvaguardia dei valori sociali, ergendosi a giudici e spesso a carnefici. Per giudicare il grado d'inibizione esaminiamo tre possibili situazioni.
Immaginatevi in un parco; mentre passeggiate vedete seminascosti da un cespuglio due ragazzi che, completamente nudi, stanno facendo l'amore. Se vi indignate avete sicuramente delle inibizioni; se chiamate la polizia la vostra sessualità ha dei grossi problemi. Il punto centrale è che ciò che è sbagliato fare in pubblico, lo è sicuramente anche in privato e se ritenete colpevoli i due giovani allora non potete assolvere nemmeno una coppia che nell'intimità della propria casa fa l'amore per tutta una notte. Il motivo per il quale la gente normalmente non dovrebbe fare l'amore sulla panchina di un parco non è il pudore, ma l'estrema scomodità della situazione.
Immaginatevi di passare su una strada ai bordi della quale una prostituta sta attendendo un cliente. Se vi indignate per lo spettacolo o se sentite pena per la donna, provate a considerare quante persone vendono il loro cervello o le loro braccia per tutta una vita a un'azienda che li ripaga con uno stipendio che consente loro a volte solo di sopravvivere: non sono forse anche loro sfruttate? Che differenza c'è fra il vendere la capacità di usare il cervello o le braccia e il vendere il proprio corpo? Quando si è assunti, pur di lavorare, non si è disposti ad accettare la compagnia e a volte l'autorità gerarchica di persone che riteniamo insopportabili: non è anche questa una forma di prostituzione? Il motivo per il quale la gente normalmente non dovrebbe fare l'amore con una prostituta non è il pudore, ma la consapevolezza che comprare il sesso è come comprare una promozione o la vittoria in una gara sportiva: piuttosto squallido, no? Comunque si dovrebbe al massimo condannare chi è tentato, non chi tenta: sarebbe come condannare dopo un furto un portavalori che trasportava miliardi e non il ladro che l'ha derubato.
Il terzo esempio: immaginate di dover tenere una lezione di educazione sessuale in una scuola. Se dovete cercare le parole giuste, se vi sentite un po' imbarazzati nel trattare certi temi, allora avete dei problemi d'inibizione sessuale.
Quest'ultimo esempio è importante perché, per i primi due, molti lettori avranno sicuramente giustificato l'indignazione provata non con il loro stato d'animo, ma con il danno che tutto ciò che è immorale può provocare ai bambini, alla famiglia e alla società. Come dire: se fosse per me non mi scandalizzerei, ma la morale non deve tener conto solo di me, ma di tutti. Niente di più ipocrita. Oggi i bambini sono bersagliati in televisione da immagini ben più negative: è meglio (limitandoci a una scena nemmeno troppo violenta) vedere un killer che fa saltare le cervella a un altro gangster (con tanto di sangue e materia cerebrale che imbrattano i muri) o due giovani che fanno l'amore? Nella seconda scena si può trovare qualcosa di positivo, ma nella prima?
Per ciò che riguarda la disgregazione dei costumi (cioè considerando anche l'influenza negativa su persone maggiorenni), si può semplicemente constatare che i giornali non fanno altro che parlare di omicidi, rapine, furti e di criminalità in genere: perché non impediamo loro di parlare e di mostrarci il male? In verità chiunque uccide o ruba perché ha letto sul giornale che altre persone lo hanno fatto aveva già in sé il germe del male che prima o poi sarebbe esploso.
Queste poche righe non convinceranno certo i puritani che le stanno leggendo, né era questo lo scopo, visto che ognuno deve arrivare da sé alla verità. Riflettano soltanto su un'ultima considerazione: se ci sono persone che restano del tutto indifferenti di fronte agli aspetti più negativi e più scabrosi del sesso, e queste persone sono normali, solo gli anormali, già pervertiti, possono ricevere influssi negativi. Forse anche loro non sono poi così sicuri di resistere; o forse alcuni di loro nel loro inconscio sognano ciò che condannano?

martedì 13 maggio 2008

Terribili vicende del Congo

Terribili violenze nel Congo : Leggete e fate girare!


dal blog di Sara Pick:

Troppo spesso capita di "sentir parlare" di qualche evento allucinante e disumano come questo dopo che e' avvenuto e, stupiti, ci si trova a dire o pensare "ma com'e' possibile che nessuno ne abbia parlato, che nessuno se ne sia accorto e tanto piu' che IO non ne abbia sentito parlare". E' capitato con l'olocausto, con il genocidio del Ruanda, con il mostro di Malstetten e la lista purtroppo potrebbe continuare all'infinito. Oggi come 50 anni fa.
Voglio divulgare, utilizzando qualsiasi canale a mia disposizione, una serie di informazioni sulle violenze gravissime che si stanno perpetrando in Congo da diversi anni, violenze delle quali nessun telegiornale parla, nonostante i molteplici comunicati e richieste di aiuto da parte di organismi quali l'Unicef, Amnesty International, Medici Senza Frontiere, per non parlare delle organizzazioni religiose. Il mio scopo e' quello di informare e sensibilizzare, augurandomi che anche l'opinione pubblica inizi ad interessarsi a quello che sta succedendo ad altri esseri umani torturati quotidianamente sotto i nostri occhi senza che nessuno faccia o dica niente.

In Congo, ogni giorno, decine di donne vengono violentate selvaggiamente da gruppi di uomini armati che, oltre a violentarle in gruppo per diversi giorni o addirittura mesi di seguito, le penetrano con baionette e pezzi di legno fino a distruggere i loro organi riproduttivi e digestivi.


Poche donne sembrano sfuggire a questa sorte. Mukwege, ginecologo congolese, afferma che la sua paziente più vecchia aveva 75 anni e la più giovane 3. "Alcune di queste bambine dalle viscere distrutte sono così giovani che non capiscono cosa sia loro successo", spiega. "Mi chiedono se un giorno potranno avere figli, ed è molto duro guardarle negli occhi". Nessuno, fra medici, cooperanti, ricercatori congolesi, ricercatori occidentali è in grado di spiegare esattamente perché stia succedendo; inoltre spiega che spesso non sa come operare: «Io sono solo un ginecologo, avrei bisogno di lavorare in un team di medici con dei chirurgi urologi ed esperti del colon/retto per poter insieme discutere e vedere come possiamo offrire a queste donne un futuro in dignità». La violenza sessuale in Congo raggiunge un livello mai visto prima da nessuna parte. È ancora peggio che in Rwanda durante il genocidio. L'impunità può essere un fattore che contribuisce a questa situazione, sottolinea Bourque, perché sono pochissimi i colpevoli che vengono puniti.

Le donne che subiscono le torture (sovente da parte di 10 o anche 20 uomini alla volta) spesso sono uccise nelle foreste, se riescono a scappare e a rientrare nei villaggi devono far fronte al rigetto da parte dei propri mariti, dei famigliari e della comunità intera perché «sporcate» da altri uomini e quindi incettabili. Inoltre, nel caso in cui riescano a recarsi nei centri medici in cui possono ricevere cure, devono affrontare un calvario di operazioni per ricostruire l'apparato genito/urinario/rettale che è stato totalmente distrutto durante le violenze. In effetti, parlare di violenze è riduttivo: si tratta di vere e proprie torture durante le quali oggetti di qualsiasi tipo taglienti e contundenti sono infilati nell'apparato genitale della donna, non raro uno sparo finale per distruggere interamente l'apparato genitale. La sistematicità con cui questi atti sono compiuti fa pensare a una tattica di guerra in cui l'obiettivo è quello di annientare le popolazioni e impedire loro di ricostituirsi e risollevarsi.


Secondo le Nazioni Unite, nel 2006 ci sono state 27 mila violenze sessuali solo nella provincia del Sud Kivu, e probabilmente questa è solo una parte del numero totale. "La violenza sessuale nel Congo è la peggiore del mondo", afferma John Holmes, vicesegretario generale per gli affari umanitari dell'Onu. "Per quantità, brutalità indiscriminata e cultura dell'impunità, risulta devastante".
Secondo le vittime, uno degli ultimi gruppi comparsi sulla scena si chiama "i Rasta", un misterioso gruppo di fuggitivi con pettinature, appunto, rasta che vivono nel bosco più profondo, vestono alla moda dei Los Angeles Lakers e sono famosi per bruciare bambini, sequestrare donne e fare a pezzi, letteralmente, qualsiasi persona si interponga sulla loro strada. I funzionari dell'Onu affermano che i Rasta facevano parte delle milizie hutu fuggite dal Rwanda dopo il genocidio del 1994 che, sembra, si sono scisse e specializzate in crudeltà.


Honorata Barinjibanwa, una giovane di 18 anni, spiega che l'hanno sequestrata prelevandola da un villaggio attaccato dai Rasta ad aprile e l'hanno trattenuta come schiava sessuale fino ad agosto. La maggior parte del tempo rimaneva legata ad un albero e ancora conserva i segni della corda intorno al collo. Gli uomini, racconta, erano soliti scioglierla per qualche ora al giorno per sottoporla a violenze di gruppo.


"Continuo a soffrire e ho i brividi", spiega Kasindi Wabulasa, stuprata da cinque uomini a febbraio. Gli uomini tenevano puntato un fucile Ak-47 al petto del marito e lo obbligavano a guardare, con la minaccia che lo avrebbero ucciso se avesse chiuso gli occhi. Quando finirono, lo ammazzarono ugualmente.

Questo e' quanto. Penso di non aver bisogno di aggiungere altro. Chiedo solo di divulgare questa notizia in qualsiasi modo possibile e di adoperarsi, ognuno a proprio modo e nelle proprie possibilita', per far si' che questo massacro possa giungere a una fine. Grazie.


Per approfondimenti


http://www.adistaonline.it/index.php?op=articolo&id=39125
http://www.unicef.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/3951
http://www.terrelibere.org/terrediconfine/index.php?x=completa&riga=03582
http://www.medicisenzafrontiere.it/msfinforma/comunicati_stampa.asp?id=1663
http://www.boingboing.net/2007/10/07/africa-rape-epidemic.html
http://www.iht.com/articles/2007/10/07/news/congo.php

ecco il link della petizione, fate in modo che tutti sappiano cosa accade nel mondo, fate girare, via e-mail, via myspace, nei modi che conoscete, e sopratutto, firmatelo!

http://www.petitiononline.com/Congo/petition.html


ALBERTO

lunedì 5 maggio 2008

dialoghi tra noi

eufemia-mettetevi a gruppo e dettate,andreas supporta giulia-
andrea-sto scrivendo anch'io adesso-
giusy-basta io non scrivo più niente,giulia dai che te lo leggo,giulia,giulia..-
eufemia-sta presa dal fuoco della scrittura-
giusy-no sta scrivendo quello che dico io-
giulia-citta ca senò nu me ccoiu-
giusy-mo parliamo a ruota cusì nu se ccoie cu scrive-
giusy si alza
giulia-noooooo-
giusy si mette come una civetta dietro giulia
giusy- mena e vieni-
giulia-noooooooooooooooooooooooooooooooooooo-
giusy-mena che ti leggo-
giulia-giusy smettila!vattene!!-
giulia aspetta che giusy dica una cavolata x scriverla
nessuno parla
sandra-speriamo di rivivere quest'esperienza-
elisa-ciao ciao-
eufemia è morta
maria serrano-giulia x pubblicare?-
giulia-pubblica post-
sandra-piccola stella senza cielo-
maria ride
giulia- eccomi..che è successo?
giulia- allora scendi...nome...ok.
giulia- si avvicina
giulia-che fai al mio computer?
maria- che fate di bello?
giulia- scriviamo tutto quello che dite!
maria- tutto quello che dite
maria (rita)- maria sta zitta
giulia- no tu 6 maria serrano
rita- no... io sono rita scolozzi...nemmeno il nome mio sapete...
giulia-eufemia me lo ricordo xke nn conosco nessuno k s kiama così
euf- hai visto k potenza...
rita- potremmo trovarci una sera a farci una pizza...ti va?
giulia- ok..
rita- se nn v annoiate logicamente..
giukia- nn c annoiamo
rita- chi c sta?
nessuna risposta...
rita- tu c stai?
giulia- si facciamo una cenetta romantica...
rita- a lume di candela...con te nn la farei mai la cenetta romantica...
giusy-libera
...
silenzio tombale
giusy-giulia giulia..ah ah ah-
rita- xke c'è una spia ke scrive tutto sul blog-
...
giulia-anna tatangelo...m fa impazzire
giusy- t piace?
giulia-no!
giulia- ate piace?
giusy- no!
giulia-e Gigi?
giusy- e la cremeria?
...
ogni tanto...
tutto tace..
silenzio di riflessione...
mi sa k poi continua
buona notte...
bla bla bla
giusy-ahahahahah
quire cuntane...
santa anna tatangelU
in dialettU
anna tatangelo-arriverà natale senza nuvole...
anna t-le domenike d'agosto quanta neve che cadrà...
giulia-nu sta bona...
giusy- ma aru vive?
giulia- nell'isola che nn c'è
giulia-seconda stella a destra e poi dritto fino al mattino...
giusy- ma aci scriu bonu?
...
sandra- ha chiamato tuo padre?
giusy- ma mo me la leggi qll cosa?
giulia- no
giusy- menaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
giulia- none!
giusy- fottiti
giusy- mena basta maggiu straccata...
giulia- aaaaaaaaaaaaaaaaaggggggggrrrrrrrrrrrrr
giulia- ma nn posso leggere?
rita- nn t impicciare!
giulia- va bene...dopo leggo sl...
giulia- me basta
rita- tosse...
eufemia è risuscitata per un breve periodo...
ma è rimorta...
eufemia-giulia al quadrato?
euf- v mancavo?
giulia- no
giusy- ce si monotona...
giulia- scrivi da parte delle scrittrici G&G c siamo stancate...
ciao a tutti belli e brutti...
noi siamo le belle e voi siete i brutti...
m fanno male le dita...
BASTA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

L'amicizia..!

weeeeeeeei..ciao..=)..siamo Sandra,Elisa&Angela...quanto tempo..bè..ke dire..bella questa foto vero..?x noi l'amicizia è molto importante e penso anke x tutti..senza amici nn si può vivere..noi siamo contente di esserci incontrate..e di passare quelle 5 ore "bellissime" a scuola insieme..ma nn ci lamentiamo xkè noi 3 sappiamo divertirci e passare quelle ore di noia tra Dante e Platone..siamo contente anke x aver vissuto questa esperienza insieme..ci siamo sentite parte del gruppo..anke se all'inizio ci sentivamo un pò a disagio..ma poi quel momento è passato..ora siamo qui verso gli ultimi incontri..e un pò ci dispiace..è stato divertente..grazie di tutto..speriamo di rivivere tante altre occasioni come questa..ciao ciao..vi vogliamo bene..LE VOSTRE 3 PAZZE..!!!


Ciao a tutti questo e' il mio primo commento...purtroppo non mi venivano idee...questo piccolo manifesto dice un po' tutto quello che penso sulla faccenda pena di morte, sono contrarissimo a questa "legge"(chiamiamola cosi') in quanto uno Stato applicandola si macchia dello stesso reato
del condannato quindi io vi chiedo"che senso ha?????"meno male che questi famigerati stati sono rimasti in pochi se nn siete d'accordo con me mettete un commento sotto...spero che mi vengono altre idee....ciao....andreas....

esperienza del gruppo

Dal 31 gennaio ad oggi sono passati poco più di quattro mesi...gli incontri con i tutor sono stati molto interessanti...sicuramente le prime volte si provava un pò di imbarazzo rispondendo alle domande che Mauro ci faceva per conoscerci meglio, anche perchè a volte avevamo paura delle critiche , ma naturalmente dopo aver preso confidenza e aver conosciuto gli altri ci siamo resi conto che siamo tutti diversi...ma comunque alla pari!!
Tempo fa sono venuti a trovarci due esperti esterni, con i quali abbiamo approfondito il significato di gruppo, sotto forma di piccoli giochetti molto divertenti, che sicuramente sono rimasti impressi a tutti.
Tutto sommato è stata un'esperienza diversa e particolare, in senso buono.Ho conosciuto tanta bella gente..ma la migliore di tutti è giulia!!!!!!ciaooooooooooooooooo..giulia ti amo

sono tornata!!!


eeeeeeh..dopo tanto tanto tempo sono di nuovo qui..purtroppo ho avuto problemi col computer di casa..cmq il nostro gruppo si sta evolvendo alla stragrande..gli ultimi incontri sono stati interessantissimi!!!!!è venuto salvi e ci ha fatto fare delle cose divertentissime!!!l'uovo..la canna:)cioè ci siamo fatti una canna e l'eufemia si è stonata..scherzo!!!!:)ovvio!!!la cosa più interessante è stata STUPID IS GOOD..salvi ci ha messi a nostro agio dicendoci che qualsiasi cosa che avessimo detto sarebbe stata interessante!!!certo..ci manca un po' il nostro mauro E SPERIAMO CHE NON CI ABBANDONI E CHE RITORNI!!!beh siamo tutti un po' in agitazione nel sapere chi saranno i prescelti:)ma alla fine chiunque verrà scelto sono sicura che sarà in grado di rappresentare il nostro stupendissimo gruppo di tricase alla grande!!!sono molto felice di aver iniziato a frequentare questo corso..veramente!!!ci sono dei tutor davvero eccellenti e che soprattutto non ci fanno pesare il fatto che sono più grandi di noi..io personalmente parlo tranquillamente con loro,come fossero miei coetanei..tutto ciò mi fa davvero piacere xchè io solitamente i primi tempi con la gente sono molto diffidente ma loro si dal primo istante mi hanno fatto sentire ALLA PARI nel vero senso della parola!!fra poco questo corso finirà ed io anche sotto il sole,dentro l'acqua,a lavoro,nelle mie superserate estive mi ricorderò del mio bellissimo gruppo!!!vi voglio bene:') la vostra cara giulia maruccia;)((disgraziata)