junior alla pari

martedì 26 febbraio 2008

La socializzazione




La socializzazione è l’insieme dei processi mediante i quali gli individui diventano persone ovvero acquistano le conoscenze, le abilità, e i comportamenti che li mettono in grado di partecipare alla vita sociale.
E’ chiaro come in questa accezione la società svolga un ruolo predominante nel fissare quegli obbiettivi ai quali l’individuo è chiamato a rispondere , questo significa che l’individuo non è l’artefice della propria vita. La socializzazione è un processo che coinvolge l’individuo gia nella sua infanzia inglobandolo nel contesto famigliare, il gruppo dei pari, la scuola e i mezzi di comunicazione di massa che accompagnano il percorso educativo del bambino per tutta la vita.
La socializzazione è un fattore fondamentale che si manifesta maggiormente durante il periodo adolescenziale. Questo processo presenta diverse sfaccettature sia positive che negative:positive in quanto gli adolescenti integrandosi con la società riescono a soddisfare i propri bisogni, desideri; costruiscono dei rapporti più stabili che lo fanno sentire appagato;negative in quanto se questi bisogni non vengono soddisfatti provocano dei disturbi interiori che si manifestano all’esterno:
-bulimia
-anoressia
-bullismo
-varie dipendenze
Analizzando ad esempio la problematica del bullismo è sorto che esso non è altro che una forma di oppressione, in cui la giovane vittima sperimenta, per opera di un coetaneo prevaricatore, una condizione di profonda sofferenza, di grave svalutazione della propria identità, di crudele emarginazione dal gruppo. Un comportamento da "bullo" è un tipo di azione (individuale o collettiva) che mira deliberatamente a ferire; spesso è persistente, talvolta dura per settimane, mesi e persino anni ed è difficile per coloro che ne sono vittime difendersi. Alla base della maggior parte dei comportamenti sopraffattori c'è un abuso di potere e un desiderio di intimidire e dominare. Il bullismo assume forme differenti:
- fisiche: colpire con pugni o calci, appropriarsi di, o rovinare, gli effetti personali di qualcuno; - verbali: deridere, insultare, prendere in giro ripetutamente, fare affermazioni razziste; - indirette: diffondere pettegolezzi fastidiosi, escludere qualcuno da gruppi di aggregazione.
Le vittime dei bulli hanno vita difficile, possono sentirsi oltraggiate, possono provare il desiderio di non andare a scuola. Nel corso del tempo è probabile che perdano sicurezza e autostima, rimproverandosi di "attirare" le prepotenze dei loro compagni. Questo disagio può influire sulla loro concentrazione e sul loro apprendimento. Alcuni ragazzi possono presentare sintomi da stress, mal di stomaco e mal di testa, incubi o attacchi d'ansia. Altri si sottrarranno al ruolo di vittima designata dei bulli marinando la scuola. Altri ancora potranno persino sviluppare il timore di lasciare la sicurezza della propria casa. Le conseguenze di tale situazione sono spesso gravi e possono provocare strascichi anche in età di molto successive a quelle del sopruso stesso.
Il fenomeno del bullismo, quindi, può essere definito "un'azione che mira deliberatamente a fare del male o a danneggiare; spesso è persistente ed è difficile difendersi per coloro che ne sono vittima”.
Questa problematica è diffusa nella società odierna e già noi ragazzi ci rendiamo conto di dover dare più attenzione a questo fenomeno per cercare di attenuarlo anche attraverso l’aiuto di una famiglia e di una scuola più stabile e più presenti.
Una sola corriera due realtà
Come ogni giorno solito posto solita ora è sempre la stessa storia!!!
In corriera assistiamo sempre alla stessa scena: spintoni, parolacce, insulti… un po’ di tutto.
All’interno si trova una netta distinzione: avanti i posti sono “riservati” ai più deboli, insicuri, coloro che vengono presi di mira; dietro invece ci sono i “ Forti “ gli sfacciati i prepotenti insomma i bulli della situazione.
Con questa esperienza diretta stiamo constatando che questa situazione và sempre peggiorando. Anche a causa della mancanza di una figura adulta di controllo Ad esempio l’altro giorno una nostra amica ci raccontava di quello che succedeva nella sua corriera, dove un gruppo di ragazzi fumava uno spinello e il fumo propagandosi in tutta la corriera l’ha fatta star male, tanto da rivolgersi all’unica figura adulta…. l’autista che procedeva con la marcia ha ascoltato la richiesta di aiuto rispondendo che comunque non sapeva cosa fare. Altri autisti con una situazione analoga hanno avuto una reazione immediata: chiamando i “carramba”, altri gridando e facendo scendere chi fuma e per questo vengono chiamati infami e alcune volte picchiati. Mentre c’è chi dà ragione agli autisti in questa battaglia tra “Buoni e Cattivi” e così si conclude la nostra giornata scolastica.

Concy,Ninni,Gozi, Marko, Danny.

Il telefonino


Mi racconto….
Sono un ragazzo di 16 anni è frequento il terzo anno dell’IISS “F.Bottazzi” di Casarano. Il mio problema? Il telefonino. E’ vero che questo problema è comune a molti ragazzi, ma forse pochi lo vivono come me, un senso di disagio dovuto alla consapevolezza di non poterne fare a meno.
Tutto è iniziato all’età di 9 anni quando ho ricevuto in regalo un telefonino. Ero molto contento, perché ciò mi faceva sentire importante. Ricordo che a scuola lo facevo vedere con orgoglio ai miei compagni e la loro meraviglia mi faceva sentire superiore, perché avevo qualcosa che gli altri non avevano. Per circa 2 anni lo utilizzavo solo per telefonare o ricevere le telefonate dai miei genitori, ma quando in prima media cominciai ad imparare a comunicare con gli sms nn potei più farne a meno.
Infatti, ogni qualvolta che arrivavano dei messaggi indipendentemente dall’orario dovevo necessariamente rispondere.
I messaggi mi arrivano anche in classe durante la lezione, e più forte di me, non riesco a tenerlo spento, devo rispondere!!! Mi sono reso conto, però che a lungo andare questo mio comportamento mi ha interiormente cambiato e questo lo ho potuto costatare personalmente quando si è rotto il telefonino.
Sono rimasto per circa un mese senza telefonino perché era in assistenza.
Devo confessare che era come se mancasse una parte di me, mi sentivo nervoso e irascibile, bastava poco per farmi arrabbiare, non mi andava bene niente ero spesso arrabbiato con me stesso, con gli amici e con i miei.
In quel mese di “astinenza” avevo fatto l’amara scoperta di essere diventato dipendente da un oggetto: il “telefonino”. E’ veramente triste rendermi conto che nelle 24 ore della giornata non puoi fare a meno di qualcosa che per te è importante. Ci sono, però, dei momenti in cui sono contento a lasciarlo, quando mi alleno al campo, quando sono ad allenarmi non sento la necessità di prenderlo e usarlo, perché ciò che faccio in quelle ore mi piace e impegno tutto me stesso. Ma poi in terza media ho incominciato ad avvertire un certo disaggio verso lo studio e le nuove amicizie che ho avuto in quel periodo, hanno contribuito a distogliermi completamente da esso.
In questa situazione di disagio, devo aggiungere che anche il rapporto con i miei genitori rischia di essere compromesso.
Infatti, con loro non ho un vero e proprio dialogo, anzi quando cercano di farmi qualche osservazione il cui utilizzo il telefonino, mi da fastidio e mi rifiuto di rispondere. L’unica persona con la quale parlo e mi confido è mia sorella maggiore e con lei che parlo dei miei problemi. Mentre scrivo queste poche righe pongo a me stesso una domanda: perché provo un certo malessere nel rendermi conto di non poter fare a meno di un telefonino? Io voglio trovare una risposta, ma nello stesso tempo vorrei dire a tutti i ragazzi che il cellulare si può anche avere, ma bisogna usarlo con intelligenza e responsabilità se non si vuole diventarne “schiavi”.

Dal blog di Luciano - Creattivaria

Questo è un programma molto interessante che sta seguendo già una scuola di Gallipoli, quest'articolo è sul blog Creattivaria® di Luciano Provenzano il quale ha già lasciato commenti su alcuni post precedenti del nostro blog.
Il blog di Luciano: www.creattivaria.altervista.org
L'articolo sul blog: www.creattivaria.altervista.org/mt_conferenza2.htm



Scuola senza stress

PROGRAMMA INNOVATIVO PER UN'ISTRUZIONE

BASATA SULLA COSCIENZA

- adottato già in molte scuole nel mondo -


- sviluppa le potenzialità dello studente: intelligenza, memoria e attenzione;

- elimina lo stress, l’ansia e i disturbi dell’apprendimento;

- migliora i risultati scolastici e la soddisfazione nello studio



Relatore: Roberto Baitelli
Fondazione Paese Globale della Pace Mondiale



COMUNICATO STAMPA

Fondazione Paese Globale della Pace Mondiale

In collaborazione con David Lynch Foundation

Un’iniziativa nell’ambito del programma SCUOLA SENZA STRESS


L’Istruzione basata sulla coscienza: un approccio innovativo ai problemi della scuola

L’applicazione del programma di Istruzione basata sulla coscienza migliora l’apprendimento e risolve le problematiche scolastiche

Giovedì 29 Novembre , il relatore Roberto Baitelli parlerà del contributo del Programma di “Istruzione basata sulla coscienza” alla soluzione delle numerose problematiche della scuola: risultati scolastici insoddisfacenti, disturbi dell'apprendimento, fenomeni di disadattamento, dispersione scolastica, bullismo, abuso di alcool e droghe, sindrome da mancanza di attenzione/iperattività (ADHD) - e per gli insegnanti crescita di stress e burnout.

L’incontro fa parte dell’iniziativa “Scuola senza stress”, inaugurata in Italia e nel resto del mondo in collaborazione con la “Fondazione David Lynch per l’istruzione basata sulla coscienza e per la pace nel mondo”, creata dal regista americano per promuovere il benessere degli studenti e dei loro insegnanti. La conferenza è rivolta alle persone che operano nel campo dell’istruzione - insegnanti, professionisti della salute, autorità politiche – agli studenti e ai genitori.

Verranno illustrati i risultati senza precedenti che l’Istruzione basata sulla coscienza produce sul rendimento scolastico, la capacità di risolvere i problemi, le arti, lo sport e sullo sviluppo di giovani maturi, responsabili e autosufficienti,nelle scuole dove è applicata.

Alcuni esempi: La Maharishi School si qualifica regolarmente nell’ambito dell’1% delle migliori scuole americane sui test standard nazionali; negli ultimi 10 anni ha vinto più di 100 competizioni scolastiche a livello statale, nazionale e internazionale. Il numero di studenti diplomati con il massimo dei voti è dieci volte superiore alla media nazionale; il 95% dei diplomati prosegue gli studi universitari. Ancora più eccezionale è il fatto che questi risultati arrivano naturalmente, senza alcuna pressione sugli studenti. Il livello di stress degli studenti e degli insegnanti infatti è così basso che l’intera scuola ha costi sanitari inferiori alla metà di quelli delle altre scuole.


Sviluppo del potenziale mentale. L’Istruzione basata sulla coscienza risolve e previene la crescita di stress e i problemi che ne conseguono integrando nel piano di studio un metodo naturale e semplice per sviluppare il potenziale inespresso di intelligenza, creatività e benessere presente in ogni studente: la pratica regolare della tecnica di Meditazione Trascendentale di Maharishi. Questo programma, la cui efficacia è documentata da centinaia di ricerche scientifiche, è stato adottato con successo da numerose scuole pubbliche e private in tutto il mondo, ad esempio dall’American University di Washington, dove è in corso uno progetto che coinvolge 300 studenti.


Per informazioni: Roberto Baitelli tel: 347 0354865 (scuolasenzastress@fastwebnet.it)



lunedì 25 febbraio 2008

E PER TE...

Questo è un intervento per sostenere una mia compagna di classe in un momento difficile, solo oggi a scuola ho saputo che venerdì scorso è stata operata d'urgenza per un infarto intestinale...dal modo con cui si è sparsa la notizia sembra essere grave, noi della classe non riusciamo a contattare nessuno della famiglia e contiamo sul fatto di andare a trovarla presto !

Voglio essere ottimista e sperare che ce la farà !!!
Non so quanto possa essere grave la sua situazione fisica ma per quanto ne so io, si guarisce dopo l'intervento...lei ora è in rianimazione ed è in pericolo di vita...
Come classe la abbiamo spesso un po' esclus
a sotto certi punti di vista anche se è una ragazza dolce e squisita...è solo in questi momenti che si rivalutano le persone e ci si rende conto degli errori commessi e di quanto tempo sia stato sprecato senza di lei finora...
In questo momento le staremo vicini più che potremo e quando uscirà dall'ospedale verrà accolta con molto più affetto di quanto si aspetta..., PERCHÈ USCIRÀ DALL'OSPEDALE E TORNERÀ CON NOI...è una ragazza molto determinata ma dobbiamo renderla più forte ed è solo dimostrandole il nostro più sincero affetto che potremo dare il nostro contributo !

Questo intervento non è fatto solo
di rimpianti ma è solo un modo per dirvi che dovete passare il maggior tempo possibile con tutti coloro che vi circondano, non sottovalutate nessuno perché ogni vita è importante, che sia la ragazza che passa la sua vita sui libri o che sia la persona più superficiale !!!
È un consiglio importante quello che vi sto dando che per me è stata un'opportunità per crescere !

Non aspettate che qualcuno ci rimetta la vita o comunque debba soffrire per capire quanto sia importante...approfittatene finché siete in tempo !!!


TIENI DURO E GUARISCI PRESTO!


Alberto

sabato 23 febbraio 2008

Un padre entra nella camera della figlia e la trova vuota con una lettera sul letto. Presagendo il peggio, apre la lettera e legge quanto segue:'Caro papà, mi dispiace molto doverti dire che me ne sono andata col mio nuovo ragazzo. Ho trovato il vero amore e lui, dovresti vederlo, è cosí carino con tutti i suoi tatuaggi, il piercing e quella sua grossa moto veloce. Ma non è tutto, papà: finalmente sono incinta e Abdul dice che staremo benissimo nella sua roulotte in mezzo ai boschi. Lui vuole avere tanti altri bambini e questo è anche il mio sogno. E dato che ho scoperto che la marijuana non fa male, noi la coltiveremo anche per i nostri amici, quando non avranno più la cocaina e l'ecstasy di cui hanno bisogno. Nel frattempo, spero che la scienza trovi una cura per l'AIDS così Abdul potrà stare un po' meglio: se lo merita! Papà, non preoccuparti, ho già 15 anni, so badare a me stessa.Inoltre Abdul, forte dei suoi 44 anni di età, mi segue e mi consiglia al meglio nelle scelte, come quella di convertirmi all'islam. Spero di venire a trovarti presto così potrai conoscere i tuoi nipotini. La tua adorata bambina. P.S.: tutte palle, papà! Sono dai vicini. Volevo solo dirti che nella vita ci sono cose peggiori della pagella che ti ho lasciato sulcomodino.
Ti voglio bene!

Simona (misi)

GIOVANE ANTICONFORMISTA!!!

L'atteggiamento opposto al conformismo viene definito anticonformismo e consiste quindi in un rifiuto delle idee e dei comportamenti prevalenti. Infatti, normalmente, le persone non conformiste hanno già sviluppato un livello di coscienza diverso che permette loro di poter sfidare i comportamenti comuni senza soffrirne.

Solitamente si hanno personalità non conformiste negli artisti, negli scienziati, nei filosofi e negli statisti, quindi in tutti coloro che si danno la possibilità di LIBERA ESPRESSIONE di se stessi fuori dalla forma già predefinita dall'ambito sociale e storico in cui vivono.

Anticonformism
is a philosophy which actively rejects conformism. Anticonformists are not merely individualists, but believe that conformity is responsible for many of the world's ills. Anticonformists usually equate the pressure to conform to social norms with a sort of cultural bigotry, and therefore champion a free-spirited individualism that attempts to rid itself of all vestiges of socially-based desires and characteristics.


E noi per primi dobbiamo essere quella mela rossa,
DISTINGUIAMOCI DALLA MASSA!

"Chi vuol essere un Uomo deve essere un anticonformista."
(Ralph Waldo Emerson)

"Le masse vogliono apparire anticonformiste, così questo significa che l'anticonformismo deve essere prodotto per le masse."
(Andy Warhol)

"Il conformismo è il carceriere della libertà e il nemico dello sviluppo."
(John Fitzgerald Kennedy)

"Il conformismo è la scimmia dell'armonia."
(Ralph Waldo Emerson)

"Per il tuo non-conformismo il mondo ti colpirà e non ti avrà in nessuna considerazione. E perciò un uomo ha da sapere che conto deve fare di una faccia acida. Per la strada o nel salotto di un amico la gente lo guarda di sbieco. Se una tale ostilità avesse la sua origine in quello stesso disdegno e in quella ostinatezza che egli prova, potrebbe benissimo tornarsene a casa con malinconica dignità; ma le facce acide o benevole della moltitudine non hanno mai causa profonda, sono indossate o dismesse come soffia il vento o come ordina un giornale."
(Ralph Waldo Emerson)

"Oltre agli obblighi cui siamo preparati, concernenti la restrizione pulsionale, ci sovrasta il pericolo di un condizione che potremmo definire "la miseria psicologica della massa". Questo pericolo incombe maggiormente dove il legame sociale è stabilito soprattutto attraverso l'identificazione reciproca dei vari membri. [...] La presente condizione di civiltà americana potrebbe offrire una buona opportunità per studiare questo temuto male delle civiltà, ma evito la tentazione di addentrarmi nella critica di tale civiltà; non voglio destare l'impressione che io stesso ami servirmi dei metodi americani."
(Sigmund Freud, Il disagio delle civiltà)



ALBERTO

Volare alto!!!

Luciano ha lasciato un commento sul post " CROLLO EMOTIVO ":



"Lasciando il corpo seduto abbandonato sul banco e volando con la mente",

l'esperienza che colgo è quella tipica della ricerca di un diverso stato di coscienza; è bello ed importante sperimentare nuove modalità per percepire se stessi e il mondo; ciò dà vita, aiuta a superare i ristagni mentali e relazionali; offre nuovi stimoli creativi;

valorizzerei comunque la voglia e capacità di volare oltre, sapendo e riuscendo comunque a conservare un filo di contatto con la realtà;

e questo nella tua esperienza, caro Alberto lo colgo alquanto presente nella tua voglia e capacità di scrivere e comunicare l'esperinza.

venerdì 22 febbraio 2008

Lecce - Geografie sentimentali!!!


di nuovo vestito!!!



Bella la nuova impaginazione e i colori del blog!!!
Sempre in allerta a tambur battente!!!


Mauro

mercoledì 20 febbraio 2008

MEGLIO GLI ANIMALI DELLE PERSONE..LI MALTRATTIAMO XCHè?XCHè NON CI POSSONO MANDARE A QUEL PAESE?-GIULIA-







COMBATTIMENTI TRA CANI

Appena in grado, i cuccioli vengono sottoposti a un allenamento intensivo: ore e ore passate a correre su un tapis roulant, (tappeto rotante) ad azzannare e dilaniare tubi di gomma, a inseguire prede vive (gatti ad esempio) legate a pertiche rotanti. E poi la dieta: sovradosaggio di vitamine e proteine e sempre maggior abitudine a droghe eccitanti.
Verso i due anni e mezzo, questa mostruosa macchina da combattimento è pronta a uccidere: in una minuscola fossa, mentre attorno la folla sfoga i propri istinti sadici con selvaggia soddisfazione, il cane drogato si avventa contro il proprio simile in una lotta all'ultimo sangue che può durare fino a due ore. Due ore di squarci profondi, di atroci mutilazioni, di rivoltante violenza. Il perdente, se non è già spirato, viene finito con un colpo di pistola: l'unico atto di pietà che gli esseri "superiori" abbiano mai avuto nei suoi confronti. Il vincitore, invece, se non verrà soppresso perché non più utilizzabile, godrà di "amorevoli cure" per poter di nuovo suscitare eccitanti brividi di emozione. Nel febbraio del 1992, la stampa italiana ci ha informato sulle lotte tra cani clandestinamente organizzate in Italia (ad esempio in provincia di Catania, Ragusa, Siracusa, Napoli. Gli italiani, si sa, brillano per la loro "inventiva": invece di sprecare denaro nell'allevare i cani, preferiscono rubarli (oltre 200 denunce di rapimento alle guardie zoofile nella sola Catania). Poi mozzano loro orecchie e code (per fornire meno punti di presa all'avversario) e li allenano al combattimento.
Hanno anche inventato una variante: l'incontro di cui si conosce già il vincitore. Di solito si tratta di un grosso cane da guardia, ben allenato, gettato contro un bastardino precedentemente "ammorbidito" a legnate. Non si tratta neppure più di fare scommesse: si paga solo per vedere lo spettacolo di uno sventurato cagnetto che viene squartato da un'altra vittima dell'uomo.
A seguito di ciò un blitz dei carabinieri di Vittoria (Ragusa) e delle guardie zoofile dell'ENPA, ha finalmente condotto alla denuncia di venti persone (tra cui industriali, commercianti, veterinari e un poliziotto).
A riprova dell'aberrazione mentale degli accusati, sono state sequestrate numerose videocassette con i filmati dei combattimenti, dove ai cani ormai semisbranati non era concessa nemmeno una morte rapida: riempiti di droghe stimolanti, venivano rimessi sul ring per continuare la lotta fino all'ultima goccia di sangue. Un modo atroce per "rivivere l'emozione" anche tra le mura domestiche, plagiando la mente dei figli verso nuove mostruose devianze.
Ecco alcune dichiarazioni di un addestratore rilasciate nel 1993 a un giornalista dell' Europeo: " All'inizio procuravo randagi ai circhi: servivano per nutrire le tigri. Poi ho cominciato a rubare dobermann: li prendevo a Palermo e li portavo a Catania. Questi cani servono ai contadini delle masserie per ammazzare in modo rapido i maiali: un morso al collo e via. Sa, questa è un'antica tradizione delle campagne siciliane. [...] Chiudo il cane in una stanza buia. Lo lascio per tre giorni senza cibo. Poi lo alimento solo con carne cruda. Lo tengo costantemente bendato. Dopo due settimane, lo tolgo di prigionia e lo porto con me, al guinzaglio, al parco Bellini. Libero il cane davanti alle papere che popolano il laghetto: se il cane ne azzanna una e l'uccide, è pronto per il combattimento. Allora incomincio a nutrirlo di galline vive. Solo a questo punto passo alla seconda fase dell'addestramento e abituo l'animale alla lotta sul ring. Di nuovo non gli do cibo e lo lascio legato quasi completamente al buio dentro una stanza. Sulla sua testa metto una lampada fortissima, da sala da biliardo. Poi gli tiro addosso un gatto vivo, fissato per una zampa con una corda al soffitto. Una volta sul ring, il cane troverà la stessa lampada alogena, intorno il buio e davanti un cane ringhioso. E secondo il noto riflesso di Pavlov, la sua aggressività scatterà automaticamente."
Oggi vi sono efferate lotte in tutt'Italia. Vi sono anche moltissimi furti di cani sia piccoli che grossi. I primi servono da pasto e da cavia d'allenamento, i secondi vengono allenati per il combattimento. In provincia di Foggia e Bari (con scommesse che raggiungono i 50 milioni di lire) a Castellammare di Stabia dove grossi cani imbottiti di droga vengono lanciati contro inermi bastardini incatenati in modo da non potersi neppure gettare a terra per "chiedere pietà".
Attenzione quindi a non lasciare mai soli i vostri cani in auto o legati fuori dai negozi o grandi magazzini.
Se venite a conoscenza di questi fatti denunciateli subito.
Utilizzare norme giuridiche è sempre un atto di intelligenza e di buon senso, soprattutto se viene fatto per uno scopo meritevole. Non bisogna avere paura di utilizzare qualsiasi strumento che il nostro ordinamento giuridico ci mette a disposizione: denunce, esposti, diffide, petizioni e così via.
Consideratevi dei veri uomini se lo farete e sarete ringraziati dagli sguardi silenziosi e dolci di quegli animali a cui avete risparmiato grandi sofferenze, Avrete fatto capire ai torturatori di animali, alla gente insensibile, agli amministratori pubblici, ai tutori dell'ordine e della giustizia, ma anche alla semplice gente di buona volontà, che ci sono persone che non rinunciano a lottare e che non intendono rinunciarvi neppure in futuro, per chi, non per sua colpa ma per legge di natura è più debole e indifeso di tutti.

x non dimenticare un mito... Alex Baroni





Biografia
Inizia la carriera nei primi anni novanta, cantando nei locali milanesi, mentre svolge un'attività parallela come insegnante, dopo essersi laureato in chimica. Diventa presto un apprezzato corista di artisti famosi, tra cui Eros Ramazzotti, Ivana Spagna e Rossana Casale. Dopo un'esperienza iniziale nel duo dei Metrica, nel 1994, pubblica il suo primissimo album, assieme ad Andrea Zuppini, intitolato Fuorimetrica, per l'etichetta DDD, prodotto da Eros Ramazzotti, con cui duetta nel brano Non dimenticare Disneyland. Quest'album, a lungo introvabile, è stato ristampato nel 2007, con l'aggiunta di un brano inedito, intitolato La Lettera, che è anche uno dei quattro nuovi brani poi inseriti nell'ultima doppia collection, anch'essa uscita nel 2007 (vedi Discografia).
Entra nell'Orchestra della RAI e, nel 1996, è al Festival di Sanremo, in qualità di corista. Nel 1997, debutta invece come cantante, nella «Categoria Giovani», ed ottiene un grande successo di critica e di pubblico, col brano Cambiare: il pezzo, premiato dalla giuria di qualità, presieduta da Luciano Pavarotti, vince anche il «Premio Volare», intitolato a Domenico Modugno (la canzone viene premiata per la migliore performance vocale e per il migliore arrangiamento).
Nel frattempo, esce il primo album inciso per l'etichetta Ricordi, a cui il cantante dà il suo nome d'arte, Alex Baroni, contenente, oltre al brano sanremese Cambiare, altri brani di successo, tra i quali Male che fa male (con un mega-coro di una cinquantina di persone, tra cui la giovane cantante emergente Lara Martelli), Scrivi qualcosa per me (accompagnato dal relativo videoclip, tanto semplice quanto efficace), Ce la farò (con cui aveva già partecipato alle eliminatorie di «Sanremo Giovani»), la suggestiva ballata La voce della luna, e la cover di un brano dei Beatles, intitolato In My Life, posto in chiusura al disco. L'album raggiunge il Numero 38 in classifica, e si piazza al Numero 138 nella Top 200 di fine annata 1997.
Poco dopo, sempre nel corso dello stesso fortunato anno, collabora alla colonna sonora italiana del film della Walt Disney, "Hercules", in cui dà la voce all'Ercole adolescente, cantando Posso farcela (una suite in tre parti, la seconda delle quali è uno strumentale eseguito dalla sola orchestra). Ancòra nel 1997, è presente al «Premio Città di Recanati» ("Musicultura"), dove canta con un'altra giovane cantante emergente, Zenima, in un duetto che non fa altro che inserirsi nell'infinita serie di duetti che l'artista (sùbito ribattezzato, all'unanimità, lo «Stevie Wonder della musica italiana», per via della notevole estensione e per la voce simil-nera) eseguirà durante tutto l'anno.
Nel 1998, partecipa nuovamente al Festival di Sanremo, questa volta nella «Categoria Big» (grazie alle vendite dell'album omonimo), con il brano Sei tu o lei (Quello che voglio). Il sottotitolo del pezzo, Quello che voglio, viene utilizzato poco dopo per il nuovo album. Oltre alla nuova canzone sanremese, il lavoro contiene altre due tracce molto note, accompagnate dai relativi videoclip, Onde (in cui s'intravede la sagoma della cantante Giorgia Todrani, più nota come Giorgia, che nuota sott'acqua accanto a lui) e Dimmi che ci sei. L'album raggiunge il Numero 42 in classifica, e si piazza al Numero 200 della classifica generale di fine anno, nel 1998.
Il successo porta il giovane artista anche a Sanremo Top, nel maggio 1998, da dove Alex parte per il nuovo tour dal vivo che, per tutta l'estate, lo vedrà cantare nei maggiori centri della penisola, con un gruppo di musicisti di prestigio. Ad agosto, nel corso della tournée, l'artista parteciperà, trionfandovi, al Sopot Festival, la rassegna musicale comunitaria ospitata dalla Polonia.
Nel settembre dello stesso anno, sulla scia dei recenti successi esteri, esce, in vari paesi europei (tra cui Paesi Bassi, Germania, Svizzera e, naturalmente, in Polonia), il disco internazionale di Alex Baroni, intitolato Onde, dal titolo del brano che, nel frattempo, è diventato il suo più grande successo fuori dai confini italiani. La compilation, oltre alla title-track, contiene i pezzi migliori estratti dai suoi due lavori discografici più recenti, Alex Baroni del 1997, e Quello che voglio del 1998.
Il 1999 comincia sotto i migliori auspici. A febbraio, Baroni viene premiato in Campidoglio con l'«Oscar dei Giovani 1998». Il tour per l'album Quello che voglio viene prolungato di alcune date, e si conclude con una serata speciale al Memphis Belle di Roma. Inoltre, Alex partecipa al CD postumo di Ivan Graziani, Per sempre Ivan, nel quale canta, in duetto con Umberto Tozzi, la canzone È stato un viaggio (Vita), il cui testo è di Renato Zero e la musica dello stesso Ivan Graziani.
Nei primi giorni del mese di settembre, esce il nuovo singolo, Pavimento liquido, che, insieme al relativo videoclip (girato da Alex nel deserto africano, durante l'estate di quell'anno, di nuovo con la partecipazione "in incognito" di Giorgia, nascosta stavolta sotto un velo nero), anticipa la pubblicazione del terzo album dell'artista, dal titolo Ultimamente. Il long playing esce il 24 settembre e vede, tra l'altro, la collaborazione letteraria di Renato Zero, che firma il testo del brano E il cielo mi prese con sé.
La promozione del nuovo atteso lavoro viene affidata, per lo più, ai video delle canzoni Pavimento liquido e Fuori di qua, vista la mancata partecipazione di Alex a Sanremo, dove il brano da lui proposto, la title-track dell'album appena pubblicato, Ultimamente, non passa le selezioni (il brano non viene, però, incluso nel lavoro del 1999, a cui dà il titolo; riemergerà, invece, nel disco postumo C'è di più, del 2004, di cui sarà il singolo trainante).
Il disco riceve una massiccia copertura radiofonica, ma non riesce ad eguagliare le vendite dei due album precedenti. Alex non si perde comunque d'animo e s'imbarca in un lunghissimo tour che, a differenza dei precedenti, durerà due anni, invece di uno solo. Il cantante non rinuncia comunque agli spettacoli gratuiti o di beneficenza già programmati in partenza, rispettando anche gli impegni presi con i colleghi. Durante la tournée di Massimo Di Cataldo, incentrata sul repertorio dei Beatles, i due artisti duettano in molti classici dello storico gruppo britannico, mentre Alex sceglie di cantare Solo per te, tratta dal suo ultimo album, che gli permette di esibire la sua notevole estensione vocale.
Inoltre, Baroni mette alla prova la sua abilità di paroliere, collaborando alla stesura di È la verità, poi inserita nell'album Girasole di Giorgia, sempre nel 1999. Per la cantante romana, Alex scriverà anche il testo di Prima di domani, una delle tracce dell'album successivo di Giorgia, Senza ali, del 2001, mentre Giorgia restituirà il favore al compagno, collaborando con lui alla composizione del testo di Fuori dalla mia finestra, uno dei pezzi migliori di Ultimamente. Queste ultime due canzoni dimostrano, tra l'altro, la bravura di entrambi nell'assumere un punto di vista letterario neutrale, visto che Baroni scrive per la compagna dal punto di vista femminile, e la Todrani, a sua volta, compone la sua traccia dal punto di vista maschile. Quanto all'ultimo disco di Baroni, mentre Pavimento liquido riceve anche un'inaspettata accoglienza positiva nelle discoteche estive, i brani di Ultimamente più richiesti in radio diventano in breve tempo Fuori di qua (nella quale si riconosce la voce di Giorgia nei cori) e Viaggio, oltre, ovviamente, al brano che apre il lavoro, Pavimento liquido. Al video di quest'ultima, si affianca ben presto un altro filmato promo, girato proprio per il brano Fuori di qua, in cui Alex compare legato mani e piedi su una sedia. L'album comprende anche un'altra cover dei Beatles, Mother Nature's Son, che chiude elegantemente la terza fatica discografica dell'artista milanese, ormai star a tutto campo, sia in Italia che in Europa. Il 19 marzo del 2002, Alex Baroni viene coinvolto in un tragico incidente stradale, nei pressi di piazzale Clodio, non lontano dal centro di Roma, e dopo tre settimane di coma, muore, lasciando sconforto tra i familiari e i fans. In autunno, esce postuma la sua prima raccolta, intitolata Semplicemente (nota anche come Semplicemente Alex Baroni, dalla lettura continua del titolo del disco e del nome dell'autore, sulla copertina della raccolta), che contiene, oltre ai suoi più grandi successi (scelti dagli stessi fans, tramite un sondaggio), tra cui Onde, Cambiare, Sei tu o lei (Quello che voglio), tre brani inediti, che avrebbero dovuto far parte dell'album al quale stava lavorando nella "Primavera della sua vita" (così scrive il fratello Guido nelle note di copertina, annunciando la nascita del «Comitato Alex Baroni», con lo scopo di raccogliere fondi ed organizzare eventi artistici di beneficienza, nel ricordo di Alex). Dei tre nuovi pezzi, La distanza di un amore, Speriamo e Binario 4 (che dànno un'idea del nuovo sound che Alex stava sviluppando, lontano dai suoi abituali produttori, I Piloti), il primo viene utilizzato per promuovere l'intero album, che diventerà, in breve tempo, l'album più venduto del cantante (che, purtroppo, non potrà assistere a questo meritato trionfo, arrivato troppo tardi di qualche mese), raggiungendo il Numero 2 in classifica, e piazzandosi al Numero 17 nella classifica italiana generale di fine annata 2002 (il migliore risultato ottenuto da Alex in assoluto). La cantante Giorgia, con cui è stato legato sentimentalmente, gli ha dedicato la canzone Marzo, inserita nella sua raccolta del 2002, a lui interamente dedicata, Greatest Hits - Le cose non vanno mai come credi, il cui titolo allude chiaramente al tragico evento che ha portato via l'ex compagno e, al momento dell'incidente, ancora grandissimo amico. La canzone, mai pubblicata come singolo, per ovvi motivi, è accompagnata da un bellissimo videoclip, dominato da colori scuri e tinte tenui, in cui la magrezza spettrale dell'artista e la sua triste bellezza non fanno che aggiungere ulteriori elementi, perfettamente in linea con il tema del brano. Il 15 ottobre del 2004, esce C'è di più, un intero album postumo (il quinto), che rappresenta un'altra occasione per riascoltare la voce di Alex, in una raccolta di brani inediti, scritti e interpretati dal 1998 al 2002. L'album si chiude con un medley di due classici, Yesterday dei Beatles e Imagine di John Lennon, legate insieme, in un concerto dal vivo, tenuto da Alex, anni prima, nell'Italia centrale, con la partecipazione dell'Orchestra Sinfonica Abruzzese. Trascinato dal singolo Ultimamente e da alcuni altri brani di punta, tra cui il citato medley, il pezzo di apertura, Libero, e la title-track, l'album C'è di più raggiunge il Numero 17, piazzandosi al Numero 186, nella classifica italiana annuale del 2004.
Il 16 novembre 2006 esce un CD tributo, coerentemente intitolato Alex-Tributo ad Alex Baroni, un omaggio di molti dei suoi amici musicisti e coristi, con fini totalmente no profit e di beneficienza. I proventi della vendita di questo disco vengono devoluti al «Comitato Alex Baroni». Partecipano, tra gli altri: Mario Biondi, Manuela "Manu" Cortesi, Silvio Pozzoli, Giorgio Secco, Paolo Costa, Amedeo Bianchi, Pier Foschi, Nicola Peruc...
Sempre nel corso del 2006, viene ripubblicata la raccolta Semplicemente del 2002, in una nuova versione Dual Disc: il Lato CD Audio ripropone, rimasterizzati, i tre inediti postumi del 2002 e gli 11 brani che, da un sondaggio, erano risultati i preferiti dai fans, tratti dai tre album di studio del 1997, 1998 e 1999, mentre il Lato DVD comprende i cinque videoclip girati da Alex, per promuovere i brani Scrivi qualcosa per me (da Alex Baroni del 1997), Onde e Dimmi che ci sei (da Quello che voglio del 1998), Pavimento liquido e Fuori di qua (da Ultimamente del 1999), oltre ad una gradevole galleria fotografica. L'audio di Onde è leggermente diverso dalla versione dell'album (nell'introduzione, Alex aggiunge infatti dei vocalizzi, che sono presenti solo nel videomix e in alcune esecuzioni dal vivo, finora inedite).
A fine maggio del 2007, esce invece una nuova, doppia raccolta di successi intitolata Alex Baroni Collection, contenente anche tre inediti assoluti (La vita è un dado, Vorrei e la cover, rielaborata, in italiano, con il titolo di Sei la sola che vorrei, di Another Star, un pezzo del suo artista preferito, Stevie Wonder, a cui era stato paragonato fin dal trionfo sanremese), nonché un quarto "nuovo" brano, La lettera, in realtà già edito, ma poco conosciuto, tratto dalla ristampa dell'album Fuorimetrica dei Metrica, il duo in cui Alex aveva esordito come cantante, agli inizi della sua carriera. L'album, il primissimo realizzato da Alex in coppia con Zuppini, come accennato, era uscito nel 1994; poi diventato praticamente introvabile nella versione originale, è stato ristampato, con l'aggiunta del nuovo brano, La lettera, proprio nello stesso 2007. Dall'incidente che ha provocato la sua morte, nasce un'indagine e il successivo processo, in cui il guidatore dell'auto che si è scontrata con la moto di Baroni viene accusato di omicidio colposo. Il pm Giuseppe Cascini chiede però l'assoluzione dell'imputato, dal momento che non vi sarebbero prove della sua responsabilità diretta. Dopo una prima sentenza, prevista per il 14 giugno 2007, il 74enne Renato Zingaretti, che investì Alex Baroni, provocandone la morte, è stato infatti assolto dall'accusa di omicidio colposo, il 22 giugno 2007, poiché dalle analisi tecnico-peritali è risultato che Alex Baroni viaggiava a velocità elevata.

Per non dimenticare il pirata - Racconto di Marco Pantani

Marco Pantani nasce nell'ospedale di Cesena il 13 Gennaio 1970, rendendo orgogliosi di se mamma Tonina e papà Paolo. Ad attenderlo a casa la sorella Manola, poco più grande di lui, e nonno Sotero, figura determinante nella vita di Marco. Pestifero, scalmanato, capobanda, così Pantani amava definirsi quando ricordava i primi anni di vita. A scuola non aveva grossi risultati, preferiva investire il tempo dei compiti in quelle che erano le sue passioni. Il primo sport al quale Marco si avvicina è il calcio, con pochi riscontri; lui che amava essere il primo in tutto, era messo da parte da chi era più portato in questo sport. Abbandona il calcio e comincia a far gruppo con i ragazzi ciclisti che si radunavano nel piazzale davanti il suo condominio. Non passa molto tempo e Pantani è li, con una Vicini grigio metallizzato concessa dal G.S. Fausto Coppi, a correre con gli altri ciclisti del gruppo. La prima bici gli viene regalata da nonno Sotero, una Vicini Tour de France di colore rosso e da quel momento diviene il suo gioiello più prezioso; la bici viene pulita, lavata ed asciugata dopo ogni uscita, la compagna perfetta per le salite di tutta la Romagna. Usciva da solo e mancava tutto il pomeriggio, poi con i suoi 150 km sulle gambe ritornava soddisfatto a casa a raccontare ai genitori, preoccupati invece per quel figlio che spariva per ore, le sue imprese; in gruppo non era da meno, si faceva superare da tutti i ragazzi e proprio quando cominciava la salita li staccava uno per uno, rimettendosi in testa al gruppo, cosa che non solo faceva in allenamento ma che avrebbe continuato a fare anche nelle grandi corse.
Era il 22 aprile 1984 e Marco Pantani vince la sua prima gara come esordiente a Case Castagnola. I successi di Marco non furono numerosi, considerando che agli esordienti erano dedicati per la maggior parte percorsi pianeggianti, ma bastava anche solo un cavalcavia per permettere a Marco di staccare tutti.
A 15 anni Marco è nella categoria allievi e nessuno, nè papà Paolo, nè Vittorio Savini, direttore sportivo di Marco delle tre stagioni precedenti, possono dimenticare la vittoria della Forlì-Monte Coronaro. Grandi imprese, indimenticabili gesta, ma anche indimenticabili cadute; è segnato proprio da queste il 1986, la prima nella discesa di Sant' Arcangelo dove viene travolto da un'auto che arrivava dal senso opposto, la seconda vede Pantani sbattere contro un camion durante una volata con i compagni d'allenamento; nella prima rischia la vita per lo spappolamento della milza, la seconda gli procura ferite al volto e la visibile cicatrice sopra il labbro superiore. Finite le medie, papà Paolo lo convince a iscriversi all'istituto tecnico con indirizzo radiotecnico di Cesena, ma i progetti di Marco erano altri e prevedevano solo un oggetto, la sua bici; riparare radio e tv rimarrà comunque un hobby. Non finirà mai la scuola ma riuscirà a vincere la sfida contro il padre, facendolo sentire fiero di lui. Nel 1989 passa alla categoria Dilettanti, prima con la S.C Rinascita Ravenna e nel 1990 nel G.S. Giacobazzi.
... continua nei commenti

giuliaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa


ALBERTO SECONDO ME CI VUOLE QUALCOSA DI DRASTICO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!CASARANO SVEGLIAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!VI STIAMO STRASUPERANDO!!!!!!!!MODEASTAMENTE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
CASARANO???
Non capite che vi stiamo aiutando a ritrovare la vostra naturale REGOLARITA'???

A me vedere l'intervento di prima del WC ha fatto un certo effetto...mi è venuto lo stimolo!
DAI RAGAZZI, INTEGRATEVI!! COMMUNICATION!!!
Perché sinceramente sto cominciando a dubitare della vostra esistenza... o_O


ALBERTO














ECCOVI QUI LA MIA GEOGRAFIA SENTIMENTALE..IL LAVORO DI PAPA',IL MIO PAESE,IL LUOGO IN CUI ESCO E LA MIA SCUOLA..ECCO CIO' CHE MI CIRCONDA!!!

Apres la classe...doors...Articolo 31


















I nostri beniamini...







Leggerezza ...
Quella del corpo non interessa più, ma come categoria dello spirito continua a esercitare il suo fascino. Così, chi la cerca fra le nuvole, sulle ali di un'aquilone o dentro un respiro. Chi pensa sia un'illusione, chi invece libertà.Una bella sfida, la leggerezza. E non solo alla legge di gravità. Per chi fa i conti tutti i giorni con la propria indole terrigna, ad alto peso specifico, la leggerezza è un'aspirazione. Solo a pronunciarla, questa parola, si allarga il cuore, si riempiono i polmoni di un'aria inebriante. E già così sembra - trattenendola negli alveoli - di appartenere un po' di più al mondo "di sopra" e meno a quello "di sotto".La leggerezza - dicono - è il dono di un breve distacco dalle cose, ma appena appena, come un camminare lieve sulle punte: sono quei dieci centimetri in più che danno tutta un'altra prospettiva. C'è chi nasce con questo dono. Però si può anche imparare, dicono, il distacco lieve. Che non è vacuità, tutt'altro: si nutre di consapevolezza e di ironia. Il segreto sta tutto nella misura: di più trabocca sarcasmo, sottintende un giudizio. L'ironia, invece, è empatica. Leggera. Ogni tanto capita che qualcuno ci sfiori, ormai librato nell'aria, felice: staccata l'ombra da terra, ha trovato la sua dimensione in qualche nuova religione, in qualche nuovo amore. È diventato un uccello, un angelo, un folle (magari solo temporaneo): attorno a sé muove una brezza gentile come una carezza. Perché chi ha il dono della leggerezza lo regala a quelli "di sotto", che lo guardano un po' ammirati un po' invidiosi, col naso all'insù. Il fatto è che ce n'è pochi in giro. E' che a noi, del mondo "di sotto", piacerebbe averne intorno di più. Potremmo andarli a trovare ogni tanto e tornare a casa col cuore leggero e il cappotto pieno di piume. Ma qualche volta può succedere: un flash, un'intuizione. Ci si trova un attimo sulla soglia tra il mondo "di sopra" e quello "di sotto", si riesce a percepire che "di là" le stesse cose cambiano colore e consistenza. Perché la leggerezza ha una sua fisionomia, ma è morbida e si lascia attraversare. E' sorella delle nuvole ma non è in balia del vento. E poi ho un sospetto: vive lontano dalle città.
La leggerezza si associa con la precisione e la determinazione,non con la vaghezza e l'abbandono al caso.
[Italo Calvino]

=Elisa=

SARA GIULIA GIUSY



ED ECCO CHE ORA VI DIAMO UN AIUTINO!!!!!

PASSIAMO ALLE MANIERE FORTI!!!!

Cosa vi suggerisce questa immagine??? Libertà che non tutti,purtroppo,hanno,per colpa chissà di chi!! Al mondo purtroppo esistono paesi meno fortunati di noi che sfruttano i più piccoli per riempire la loro gionata di soldi,per cosa poi...La loro vita è già fortunata(almeno più della loro)
Simona (misi)

GIULIA GIUSY SARA


CASARANO VOGLIAMO STIMOLARVI A FARE QUALCOSA!!!!!!!!!!

L'AMICIZIA è COME LA NUTELLA!




CHE MONDO SAREBBE SENZA AMICIZIA?!?COME UN MONDO SENZA NUTELLA


:-) :-)

Chuck Norris

Da Nonciclopedia, l'enciclopedia idiota.

Numero delle vittime di Chuck Norris oggi:

“Il mio nome è Norris. Chuck Norris.”
- Chuck Norris

“Chuck Norris è morto.”
-
Nietzsche su Chuck Norris

POW!
- Chuck Norris a Nietzsche

“Voi siete Nulla, Niente e Nessuno perché io sono TUTTO.”
- Chuck Norris su persone, animali e cose

“Una volta ho lavorato per lui. Gli portavo da bere.”
-
Dio su Chuck Norris

“Yes I can”
-
Barack Obama prima di incontrare Chuck Norris

“No I can't”
-
Barack Obama dopo aver subito un calcio rotante da Chuck Norris

“Veni, vidi, vici.”
- Chuck Norris, sempre e comunque

“Obbedisco!”
-
Giuseppe Garibaldi a Chuck Norris

“Chuck Bomb, Chuck Bomb...”
-
Tom Jones dopo aver ricevuto un Calcio Rotante su Chuck Norris

“Io posso!”
- Chuck Norris su
Tutto


Chuck Norris (Regno dei Cieli, Inizio dei Tempi - immutabile e imperituro) è tutto e niente.
Chuck Norris è meglio conosciuto come WALKER TEXAS RANGER!
È l'
Alfa e l'Omega, e talvolta Epsilon. Lo zero infinito e l'infinito due volte.
È anche il Fondatore e l'Amministratore Supremo di
Nonciclopedia, creata per contrastar aspramente la crescita esponenziale della demoniaca Wikipedia. Attua il Suo volere per mano degli admin.
Si è auto-nominato imperatore supremo dell'
Universo e ne ricopre la carica, dopo avere spodestato Dart Fener con un colpo di mano. Ehm, scusate... Di piede.

IL GATTO POSSEDUTO DALLO SPIRITO DI CHUCK NORRIS


BIOGRAFIA

Chuck Norris, nato in Texas, è conosciuto anche come Egli, l'Altissimo, il Supremo, il Sommo, il Sottraggo, il Divido, il Moltiplico, Mega-Direttore-Galattico, l'Innominato, Colui che non dev'essere nominato, Colui che è e sempre sarà, Colui che... Boh?! o semplicemente Il. È spesso confuso con pseudo-divinità minori da egli stesso generate quali Dio, Allah, Jhwh, Buddha, Confucio, Cthulhu o Berlusconi.
Chuck Norris è tuttora il detentore di tutti i record mondiali, oltre che il creatore di ogni cosa conosciuta. E sconosciuta, anche. È spesso ricordato per i suoi poderosi calci rotanti. Il suo cappello è parte integrante di lui. Chuck è altrettanto celebre per le sue doti taumaturgiche; è difatti il grado di curare qualsiasi malattia grave, per poi uccidere il miracolato con le sue mani.
Il suo Q.I. è in costante aumento, è quindi impossibile affermare quanto sia superiormente intelligente: Umberto Eco e Pasolini sono i suoi camerieri personali, mentre Albert Einstein è il suo capo cuoco. Giuliano Ferrara è il suo divano. Ha una guardia del corpo di nome Dr. Dre, pur non avendone alcun bisogno (ma fa figo, quindi...).
Sceso parecchie volte sulla Terra, insoddisfatto di come va l'universo, vi si è stabilito definitivamente nel 1940 per dare una lezione al suo acerrimo nemico Vittorio Sgarbi che, da svariati decenni, continuava a sputtanarlo dicendo volgarità sopra il suo conto e insinuando che il nostro Chuck fosse un pederasta. Norris dipinse così un affresco (con il sangue di Mike Buongiorno) davanti a casa dell'incosciente Sgarbi. Il dipinto faceva talmente cagare che Sgarbi s'incazzò, così tanto, ma così tanto, che morì dopo poco.
Attualmente risiede a casa della sua povera nonna, fuggita con quelli di Prison Break e morta suicida dopo aver saputo che le puntate di suo nipote andavano in onda sull'emittente italiana Rete 4, specialmente quando le fu fatto notare che sul medesimo canale venivano trasmessi il TG4 e Sei forte Maestro. La nonna è prontamente resuscitata quando è venuta a conoscenza che la serie era ricominciata su Italia 1, ma è morta di nuovo quando WTR venne sostituito con Renegade. Chuck in seguito ha prontamente calciorotato la moto di Renegade, provocando la sua morte.


La moglie di Chuck Norris prova a cambiare la stazione radio...




ALBERTO, MARY E DAVIDE!

valentine's day


Tutto ciò che ho dentro diventa cenere così lentamente. e vola via appena fallisco fa così freddo. un inverno nero è passato dalla vista. ancora il buio va oltre il giorno quella notte. e le nuvole lì sopra si muovono più vicine sembrano così insoddisfatte ma il vento più forte continua a soffiare in genere ero sotto mia stessa protezione ma non adesso. perchè il mio sentiero ha perso direzione in qualche modo. un vento nero ti ha portata via dalla vista. ancora il buio va oltre il giorno quella notte. e le nuvole lì sopra si muovono più vicine sembrano così insoddisfatte e il terreno qua sotto diventa più freddo come se ti ci avessero sotterrato ma il vento più forte continua a soffiare quindi sei andata via e io avevo torto. non ho mai saputo cosa si prova ad essere soli il giorno di San Valentino ad essere soli il giorno di San Valentino in genere ero sotto mia stessa protezione ma non adesso. perchè il mio sentiero ha perso direzione in qualche modo.

x Casarano da Tricase



CASARANO SVEGLIA!!!!!!ALTRIMENTI CON TUTTO QUELLO CHE FACCIAMO VI SCHIACCIAMO!!!

LA MIA MIGLIORE AMICA QUELLA CHE HO UCCISO!

CONTENUTO: Una ragazza di diciannove anni, rinchiusa in carcere da due, rievoca il percorso che l’ha condotta ad uccidere la sua migliore amica come estremo atto liberatorio. È un libro inquietante La mia migliore amica di Anne Sophie Brasme. È inquietante perché descrive in modo preciso e plausibile la banalità del male. Un male che si può avere in casa, in famiglia, nel banco accanto a scuola, senza sospettare nulla finché non si palesa con il classico omicidio inspiegabile, compiuto da ragazzi apparentemente normali. Ed è inquietante soprattutto perché l’autrice ha la stessa età della protagonista del libro: diciannove anni. Leggendo la storia viene da dubitare che un’adolescente possa avere una tale lucidità e capacità di costruire un personaggio e una vicenda così verosimile, dettagliata e ben analizzata senza che in realtà questa non nasconda la sua autobiografia. Più probabilmente la spiegazione è un’altra, si tratta di vero talento, e il talento è come il coraggio di don Abbondio: se uno non ce l’ha non se lo può dare. Quindi o lo si possiede già a diciannove anni o non c’è niente da fare. Charlène, la protagonista del libro, è in carcere. Ma il libro non parla di carcere. E questo è un bene, perché la prigione che traspare dalle prime pagine, pur molto suggestive e ben scritte, non esiste, è un luogo ideale. La galera come luogo del silenzio e della solitudine vive infatti solo nell’immaginario di chi non la conosce. Anche i reparti di isolamento sono luoghi di continui richiami, urla e cancelli che sbattono con violenza. Ma la giovane autrice non commette l’errore di addentrarsi in territori che non padroneggia. Ciò che invece dimostra di conoscere bene è l’animo umano e i suoi a volte tortuosi sentieri.
Il romanzo è una sorta di diario-riepilogo nel quale Charlène ripercorre passo passo tutta la sua vita, dalla prima infanzia fino al gesto che l’ha condotta in prigione. Una vita come tante, una ragazza come tante, con i suoi problemi, le sue paure, le sue timidezze e con il timore, comune a tanti, tantissimi adolescenti di essere brutti, di non piacere, di non essere adeguati e, soprattutto, di non essere accettati e amati. Cos’è allora che la porta a diventare un’omicida a diciassette anni? Solo la sfortuna, verrebbe da dire. La sfortuna di essere un po’ più introversa della media. La sfortuna di essere separata dalla prima, grandissima amica del cuore. La sfortuna di vivere in una famiglia incapace di esprimere i propri affetti. La sfortuna di trovare l’amore, la persona giusta quando è ormai troppo tardi. E, soprattutto, la sfortuna di incontrare Sarah nel momento più critico dell’adolescenza. Sarah è tutto ciò che Charlène vorrebbe essere. È disinvolta, spigliata e spregiudicata, è sempre al centro dell’attenzione, è piena di ragazzi. Ma Sarah è anche un’abile manipolatrice che conosce le debolezze di Charlène meglio di quanto le conosca Charlène stessa. Tra le due coetanee nasce un rapporto intenso e morboso. Un rapporto di sado-masochismo psicologico nel quale la sottomessa Charlène più viene umiliata e maltrattata dalla sua “migliore”, unica amica più ne diventa dipendente in quello che pare un vortice sempre più degradante. Quando diventa consapevole della distruttività di questo rapporto, l’unica soluzione che riesce a trovare è quella di uccidere l’amica. In realtà l’omicidio è duplice, uccidendo Sarah, Charlène uccide anche se stessa, la se stessa che detesta, la se stessa sbagliata, la se stessa priva di identità propria che esiste solo come riflesso dell’amica. L’assassinio diventa, come nelle tragedie greche, un atto di purificazione e liberatorio. Charlène è rinchiusa in prigione, ma per la prima volta in via sua si sente finalmente libera. Il padre che la implora di dirgli che si è pentita di quello che ha fatto non avrà una risposta: “Come spiegargli che non avevo nessun rimorso e che, nonostante il dolore, l’odio e la vergogna, ero uscita per sempre vittoriosa da una vita detestata?”.
Cos’è in questo caso il male? Leggendo il libro di Anne-Sophie Brasme viene da dire che il male è una questione di quantità, non di qualità. Una “spintarella” apparentemente innocua, ma che nel momento sbagliato provoca un’impercettibile deviazione che alla fine può condurre in vicoli ciechi di disperazione. Così, in modo molto banale.