junior alla pari

martedì 29 gennaio 2008

Educare

Il significato originale ed etimologico della parola educazione viene dal latino e-ducere che significa letteralmente condurre fuori, quindi liberare, far venire alla luce qualcosa che è nascosto. Si intende il processo attraverso il quale l'individuo riceve e impara quelle particolari regole di comportamento che sono condivise nel gruppo familiare e nel più ampio contesto sociale in cui è inserito. Può essere anche definita come l'atto, l'effetto dell'educare o come buona creanza, modo di comportarsi corretto e urbano nei rapporti sociali.
L'idea deriva dalla filosofia platonico-socratica, secondo la quale imparare altro non è che un "ricordare" dalla nostra passata esistenza, e che tale conoscenza deve essere "condotta fuori" da noi tramite la maieutica, letteralmente arte del far partorire, ovvero condurre fuori, e-ducere. Con Emerson e le scuole a lui ispirate, invece, l'educazione si prospetta anzitutto come autoeducazione e come autocoltivazione che dura per tutta la vita.
In questo senso l'educare coincide nel guidare e formare qualcuno, specialmente giovani, affidandone e sviluppandone le facoltà intellettuali e le qualità morali. L'educazione va quindi distinta dalla istruzione, intesa come insieme delle tecniche e delle pratiche per mezzo delle quali un individuo viene istruito mediante insegnamento teorico o tecnico-operativo di nozioni di una disciplina, di un'arte, di un'attività. Tuttavia istruzione ed educazione possono fondersi quando l'insegnante cerca di favorire la comprensione autonoma da parte degli allievi, instaurando con loro un dialogo "esplorativo" e stimolando la loro creatività nell'apprendimento.
[da Wikipedia]

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