junior alla pari

giovedì 30 aprile 2009

Incontro del 16-04-2009

Durante il quarto incontro del coso di formazione della Peer Education è stato affrontato in modo specifico il tema dell’assertività. L’incontro è stato tenuto dal Dr. Andrea De Matteis. Si è partiti dal termine latino AD SERERE = Condurre a sé, per far comprendere ai ragazzi che l’assertività è una modalità di entrare in rapporto con una persona, rimanendo se stessi e instaurando rapporti costruttivi nel rispetto reciproco. È stato messo in evidenza che molte persone nelle relazioni con gli altri assumono atteggiamenti passivi o aggressivi. Infatti, l’ atteggiamento passivo è tipico di chi assume un comportamento tranquillo,non mettendosi mai in discussione ed evitando qualsiasi forma conflittuale. Invece l’atteggiamento aggressivo è tipico di chi assume un’ eccessiva aggressività intimorendo gli altri, mettendoli in soggezione urlando o addirittura lanciando oggetti in aria. Tra questi due atteggiamenti estremi c’è una via di mezzo: quello dell’ASSERTIVITÀ.
L’ ASSERTIVITÀ è una tecnica che può essere appresa e con la pratica migliorata.
Per imparare ad esseri assertivi per prima cosa bisogna sapere esattamente ciò che si vuole e seguire poi un cammino costituito da 6 tappe o passi:

1)FATTORI PERSONALI
2)IDEALI
3)FATTIBILITÀ
4)FLESSIBILITÀ
5)TEMPO
6)PRIORITÀ

Per ciò che riguarda il 1° passo bisogna tener conto delle situazioni facili o difficili da affrontare, dei rapporti con le persone importanti della propria vita, degli atteggiamenti, dei pensieri e delle convinzioni riguardo all’esprimere se stessi (timidezza, passività,paura di essere giudicato).
Per il 2° passo gli ideali rappresentano una spinta all’azione importante per chiunque , ma ancora di più per chi studia. Capire quali sono i propri modelli aiuta a capire se stessi e ciò che si vuole. Scegliere modelli adeguati è importante nel cammino verso l’ASSERTIVITÀ. .
Per il 3° passo ( la FATTIBILITÀ) è necessario non fissare mai degli obiettivi altri per evitare di aumentare il senso di frustrazione e nello stesso tempo ridurre la motivazione a raggiungerli.
Dunque, sarebbe auspicabile ridurre gli obiettivi ambiziosi in tanti sottobiettivi.
Il 4° passo (la FLESSIBILITÀ) è un rapporto con il precedente, infatti, si può riconoscere il processo di cambiamento che sta avvenendo e si rende necessario dover cambiare uno o più obiettivi.
Per il 5° passo(il TEMPO) è necessario distribuire gli obbiettivi nel tempo, perché questo aiuta a stimare la durata del processo di cambiamento e a non creare aspettative erronee.
Per il 6° passo l’assegnazione di PRIORITÀ porta ancora una volta a rendersi conto delle aspirazioni più importanti.
A conclusione dell’incontro è stato somministrato, ai partecipanti un questionario per valutare il loro stile “assertivo”. Dai dati emersi i ragazzi hanno dimostrato di avere un buon grado di ASSERTIVITÀ

mercoledì 22 aprile 2009

.......la dipendenza.......

“ Io senza di lui non ce la farò mai! “ diceva alla fine della sua storia con il suo fidanzato.
Era giunta al capolinea, era finita, non l’amava più, non c’era nulla più tra loro, ma lei n’aveva bisogno, lo cercava, si sentiva persa, senza luce. Non l’amava, ma aveva bisogno di lui, bisogno perché c’era sempre stato, bisogno perché aveva sempre vissuto ogni attimo insieme, bisogno perché ormai era una costante nella sua vita, il suo cuore n’aveva bisogno, il suo cuore non poteva vivere senza di lui.
Capisci che non ne puoi fare a meno, quando provi ad allontanarti, a prendere un’altra strada, a girare pagina, a scrivere un nuovo capitolo, capisci che non ce la fai, non esiste la buona volontà, non esiste l’impegno all’inizio, esiste solo l’oggetto del desiderio, e quanto più provi ad allontanarti tanto più sei spinta a seguirlo, a cercarlo, ti chiedi “ se ne ho bisogno perché ne devo fare a meno? “
Allora ritorni alla tua vecchia strada, torni indietro con le pagine e le rivivi come sempre, come prima.
Sei appagato hai quello che vuoi, quello che ti serve per stare bene.
Questa la risposta a cos’è la dipendenza.
Ma la dipendenza è un seguito a qualcosa che hai vissuto, che hai provato, che hai visto, diventa dipendenza dal momento in cui la razionalità lascia il posto all’istinto.
Abbiamo preso in considerazione il fumo. “ Perché fumi? “ abbiamo chiesto hai nostri conoscenti.
Per loro sembra una domanda stupida fumano perché? Hanno soldi da spendere? Hanno un’altra vita per riserva?
Le risposte sono state diverse, diverse come le storie vissute, diverse a seconda dell’infanzia, diverse risposte per scappare dalla realtà.
“ Fumo perché volevo imitare i miei amici più grandi “ “ Per essere accettato dalla società “ “Per essere diverso dai miei, troppo noiosi! “ “ Perché mi piace e nessuno me lo vieta! “ “ Per dimostrare agli altri che ormai sono grande “ “ I miei fumano, non me lo possono vietare! “ “ Fumo per passare il tempo! “
Alcune sono scontate, altre stupide, altre ancora sorprendenti.
Non possiamo discutere il loro rapporto con il fumo, non possiamo giudicare noi, fa parte della loro vita, nessuno glielo può vietare.

Esistono diversi tipi di dipendenza, noi siamo abituati a parlare di dipendenza in maniera negativa, quando si è dipendenti dall’alcol, dal fumo, o peggio ancora dalla droga, ma se abbiamo detto che si è dipendenti da qualcosa nel momento in cui si sentiamo il forte bisogno di averla vuol dire che tutti nella nostra vita siamo dipendenti, perché ognuno di noi nella vita non può fare ameno di qualcosa, che degli affetti più cari, che dei dolci, che di qualcosa di materiale, chi dal cellulare.
Appunto il cellulare. Oggi quasi se non tutti gli adolescenti hanno il cellulare, cosa ancora più seria che nessuno ne può fare ameno. Non si comunica più perché esistono i messaggi, non ci sono foto stampate perché se abbiamo bisogno di vederle basta andare sulla cartella delle foto, non abbiamo bisogno di cd, dvd perché riesce a contenerli il cellulare e in più possiamo vederli dove a quando vogliamo, non abbiamo più bisogno di avere un orologio al polso, perché appesantirci il braccio quando ne possiede già uno il cellulare?
Negli anni è diventato il miglior amico di tutti, non abbiamo bisogno di tante cose diverse per soddisfare i nostri bisogni, abbiamo il cellulare, un semplice oggetto che li racchiude tutti ed è sicuramente più veloce.
Ci troviamo sempre più spesso di fronte a persone che guardano i cellulare ogni minuto perché aspettando il massaggio che non arriverà mai o semplicemente per guardare l’ora, oppure ci capiterà spesso di parlare confidarci con la nostra amica mentre lei è inetta a mandare un messaggio a qualcun altro, ci capiterà più spesso di sentirci inascoltati perché davanti a noi c’è il nostro miglior amico-nemico cellulare.
Capiterà e forse nemmeno ce ne accorgeremo, capiterà che lo faremo, non ascoltando ciò che ci è stato detto, faremo meglio a dire è capitato e capita sempre.

Quando c’è dipendenza qualsiasi lato negativo viene svalutato, non viene preso in considerazione, ci serve quella cosa? Nel momento in cui diciamo di sì abbiamo già dimenticato i contro. Contenti noi…


Gruppo Casarano

la dipendenza....

La dipendenza… esistono vari tipi di dipendenza: alcol, droga, fumo e molte altre meno con uscite.
Ma perché si inizia?
I motivi sono vari, tanti quanti le persone che ne soffrono, ma in realtà se si analizza attentamente la situazione si possono trovare dei denominatori comuni.
Tutte queste dipendenze non riguardano un’unica tipologia di persone, ma le più varie ed ognuno ha le proprie motivazioni.
Analizzarle tutte sarebbe troppo complicato, per cui in questo caso ci limitiamo ad osservare il caso dei giovani.
La domanda fatta ha molti ragazzi è: cosa vi spinge a fumare, bere o ad avere qualsiasi altra dipendenza?
Le risposte a questa domanda e le storie degli intervistati sono diverse. Alcuni hanno iniziato a fumare perché i loro amici fumavano, altri per essere accettati, alcuni iniziavano a bere per trovare un rifugio dalla vita quotidiana e dai suoi problemi, altri ancora sostenevano che quello era solo un modo per divertirsi e niente di più.
Alla base di tutto questo in un caso o nell’altro vi è un profondo disagio psicologico, che ci coinvolge e ci riguarda tutti, chi più chi meno.
L’aspetto più lampante di quest’intervista è che tutto questo per i ragazzi è la normalità. Oggi come oggi è normale essere dipendenti da qualcosa e al contrario ciò che è ritenuto strano è non esserlo.
Questo è molto pericoloso perché induce anche quei ragazzi “ sani “ ad intraprendere strade che li portano sì ad essere accettati ed essere come gli altri, ma anche a soffrire di patologie più o meno serie esattamente come gli altri.
Gia, è proprio questa la parola d’ordine essere come gli altri per essere accettati, per far parte del gruppo, per essere parte di qualcosa.
È proprio questo un altro aspetto di primaria importanza.
Nella vita dei giovani di oggi gli amici, il gruppo, le compagnie che si frequentano sono importanti più che mai.
Oggi il modello da seguire, coloro a cui rivolgersi per un consiglio non è più la famiglia, ma gli amici. Amici che non sempre consigliano per il meglio e che a volte non sono veri amici, ma poco importa ciò che veramente conta è sentirsi parte di qualcosa, qualsiasi essa sia.
Per ottenere tutto questo si è disposti anche ad accettare delle regole, che non sempre stanno bene a tutti, eppure tutti rispettano perché “queste sono le regole del gioco e se non ti stanno bene sei fuori“.
Sì, ma quali sono queste regole?
Le più varie. Vanno dall’avere il piercing, al seguire la stessa moda, ascoltare la stessa musica, frequentare gli stessi posti e via dicendo.
A questo punto la domanda che ci si pone è: perché i giovani d’oggi hanno un bisogno così disperato di identificarsi con qualcosa? Forse hanno poca stima di se? E se è così di chi è la colpa?
Viviamo in una società che condanna le dipendenze, almeno le più gravi, ma che poi induce i giovani ad esserlo, tutto questo è un circolo vizioso. Ogni causa ne riconduce ad un’altra più grande, più complicata, più difficile da risolvere, quindi cosa si può fare?
Questo è il grande e vero interrogativo.
Curare non basta, si deve prevenire, ma anche questo sta diventando inutile.
Il fenomeno di massa a cui assistiamo sta dilagando ed ogni intervento per fermarlo sembra inefficace, forse si dovrebbe smettere di provare semplicemente ad arginarlo ed iniziare a combatterlo realmente.


Chiara e Federica
Gruppo Casarano

venerdì 17 aprile 2009

a Reggio Emilia

Il sito di un'esperienza analoga alla nostra,
anche se con più anni di attività.
Si potrebbe pensare a contatti a distanza
o addirittura ad un gemellaggio...

mercoledì 15 aprile 2009

progetto 'peer' a Parabita

Ciao ragazzi, per aprire: o si è giovani sempre o non si è mai stati giovani; “alla pari” è da vedere se è fra pari solo di età anagrafica o se lo è anche per quella dei sentimenti che ad ogni nuova stagione rifioriscono anche a cent'anni; allora, vi propongo di sgombrare il campo dal termine “senior” che discrimina e non favorisce l'essere “alla pari”. La mia campagna sulla giovinezza interiore può servire oggi a qualcuno di noi, più grande, ma domani anche a tutti voi, ragazzi di oggi.
Ringrazio Giulia per i saluti che ricambio ed estendo ad Alberto e a tutto il gruppo di Tricase ed anche quello di Casarano, con cui non ci vediamo dagli incontri di Muro lo scorso anno. Quest’anno abbiamo avviato un’esperienza di peer presso l’Istituto d’Arte a Parabita. Se vi interessa conoscere il percorso che stiamo svolgendo potete visitare la pagina
http://www.socialefecondo.altervista.org/tj_1.htm e quelle a questa collegate. C’è da essere grati alla Direzione della ASL di Lecce per il sostegno alla progettualità in corso, per come ha fatto presente Dino nel post precedente a questo. Ancora un saluto, con la speranza di poterci prima o poi incontrare: ciao

martedì 14 aprile 2009

Ciao a tutti; con i saluti del gruppo di Tricase e le simpatiche frecciatine di qualche incorreggibile quanto simpaticissima e amabilissima giamburrasca dello stesso gruppo, ma anche con i post del gruppo di Casarano, si è ripreso sul serio e alla grande tanto che, sin dai primi incontri, si è registrato l’entusiasmo della ripresa e tanti imput importanti di discussione; un caro saluto a tutti i giovani protagonisti dei gruppi di Tricase e Casarano e alle rispettive senior che, ad onor del vero, erano impazienti di ricominciare, soprattutto x ritrovare i tanti affezionati junior che, a loro volta, sollecitavano la ripresa.

Il 3 settembre, in quel di Muro, ci salutammo tutti con un caloroso arrivederci che esprimeva un desiderio ma anche un bisogno e che, insieme e all’istante, trasformammo in obiettivo; da qui, e grazie anche a qualche imprevedibile disguido dalle conseguenze di poco conto, è nata la proposta progettuale “Prevenzione 2009: Laboratori di informazione e formazione – Tutti insieme alla pari”; proposta che, supportata dai tanti e positivi risultati delle attività 2008, alimentata da forte determinazione e grande passione, allestita in modo puntuale e motivata, è risultata, agli occhi dei Responsabili, ai vari livelli, credibile, affidabile, degna di attenzione e sostegno, tanto da approvarla e finanziarla, sancendone la sua fattibilità.

Questo significa che mentre lo scorso anno abbiamo potuto realizzare tante attività, interessanti e proficue, nell’ambito della IIIa e ultima annualità del progetto “Spazio Esse” e con la collaborazione di “Unità di strada”, finanziati dalla Regione Puglia, quest’anno, invece, le attività previste, da progettare insieme nei dettagli e che Voi, protagonisti giovani e senior “tutti insieme alla pari”, potrete realizzare, saranno finanziate, per la prima volta, con somme di bilancio della nostra A.S.L.; di tanto va detto un sincero grazie alla Direzione Generale che, con grande attenzione e sensibilità, ha apprezzato e condiviso la proposta, autorizzandone la sua piena attuazione.

Rifaremo insieme il percorso sperimentato, per molto anche valicato, lo scorso anno e che sarà migliorato e arricchito sulla base dei risultati registrati, delle esperienze vissute, ma anche delle accresciute disponibilità di collaborazione di Enti ed Istituzioni pubbliche e private che condividono con la A.S.L. l’obiettivo primario della “promozione della salute” dei giovani.

Un saluto e un sentito grazie, a nome di tutti, al Sindaco De Iaco e all’Assessore Leomanni di Muro Leccese che, con una nota del 27 marzo 2009 al Direttore Generale, hanno voluto sottolineare e apprezzare i risultati delle attività svolte nel 2008, in buona parte nella città di Muro Leccese, e rinnovare la disponibilità a collaborare per il futuro.
Dino

martedì 7 aprile 2009

Pensieri sulla dipendenza provenienti dalle nostre esperienze di vita.



"Sono una ragazza di sedici anni ho iniziato a fumare all’età di dodici anni e l’ho fatto per sentirmi più accettata. Questa era la mia dipendenza. Ho smesso solo quando ho capito che non avevo risolto niente.

Non ho mai ceduto al fumo o all’alcool perché per me non aveva senso… credo che la dipendenza sia dei deboli e non bisogna per forza fumare per essere accettati dalla società.

Ho iniziato a fumare perché le mie amiche lo facevano e per non sentirmi da meno le ho imitate. All’inizio non era gradevole, non riuscivo a respirare, fumavo comunque. Adesso non è più l’inizio, per me fumare è diventato una dipendenza perché ne sento il bisogno.

Sinceramente non so se la mia è una dipendenza, non so neanche se ho qualche dipendenza.
Certo fumo, bevo e ci sono molte altre cose che mi piacciono e ogni tanto mi capita anche di eccedere, però non succede sempre lo faccio perché non ho nient’altro da fare."


"Discutendo nel nostro gruppo sono emerse diverse opinioni riguardanti la dipendenza con le sue cause e conseguenze.
Vi sono differenti tipi di dipendenza:quelle materiali e quelle psicologiche.
Alla prima categoria appartengono per esempio il vizio del fumo,l’abuso di alcool e l’uso eccessivo del cellulare che spesso portano a effetti negativi anche e soprattutto dal punto di vista salutare.
Per quanto riguarda invece le dipendenze psicologiche, sono diffuse soprattutto nei giovani che hanno una personalità più debole rispetto ad altri, con un basso livello di autostima che porta ad essre dipendenti da una persona capace di rassicurarla, essendo un punto di riferimento. "


"La dipendenza per noi è un legame eccessivo e irrazionale a qualcosa o a qualcuno. Si crea con atteggiamenti ripetitivi, dipendenza da una sigaretta,dipendenza da sostanze stupefacenti ma anche dipendenza da una persona. E’ un meccanismo che rientra a far parte della nostra vita quotidianamente e in futuro si incontrano delle difficoltà per chi vorrebbe eliminare queste abitudini quindi occorre essere seguiti da una persona competente."




"Per noi giovani le occasioni per creare dipendenza sono molteplici.Ad esempio diffusissima è la dipendenza dal fumo,si sa che ciò può creare danni alla salute di una persona,di solito si inizia con il semplice desiderio di provare per capire ciò che si prova ma col passare dei giorni diventa sempre di più una dipendenza che difficilmente si riesce ad estinguere.Secondo noi è tutta una questione psicologica ma anche il nostro corpo si abitua a ricevere una dose quotidiana di nicotina .I motivi che spingono noi giovani a cominciare possono essere diversi:trovarsi in un gruppo dove tutti quanti fumano e per non sentirsi inferiori ci si lascia trasportare.Altri tipi di dipendenza possono essere droga,alcool,e questi motivi giustificano anche i tanti incidenti di cui si parla nei telegiornali e che sono ormai all’ordine del giorno il sabato sera.Esiste anche un altro tipo di dipendenza cioè l infatuazione per una persona fino ad arrivare al punto di non poterne più fare a meno.Si arriva dunque alla conclusione che e difficile rinunciarci.Secondo noi di qualsiasi tipo di dipendenza si stia parlando non ci sono aspetti positivi e negativi,sono delle scelte di vita che ognuno di noi compie,bisogna ovviamente capire che molte di queste scelte possono provocare dei danni a noi stessi."



"Non è semplice parlare di dipendenze soprattutto per coloro che ad una giovane età non ne hanno provate o meglio non comprendono a fondo il vero significato della parola stessa. Ad una prima impressione senza dubbio verrebbe da pensare la solita frase “ a me non succederà mai! ”
Invece succede proprio senza rendersene conto che qualcosa inizia ad influenzarti tanto, ad essere così importante, che entra a far parte di te in maniera incalzante. Ti sei sempre ritenuto così forte da non ammettere a te stesso di non poter fare a meno di qualcosa o se ne sei consapevole non sei ancora arrivato a comprenderne le conseguenze. Saresti da definire “immaturo” o un “autolesionista”?!?!?………….Semplicemente gli occhi sono “incantati” di fronte a ciò da cui dipendi. La fragilità giunge così ad avere la meglio su te stesso e a volte anche nella mole di valori in cui sei vissuto. Capita che la fragilità umana si manifesti molto più frequentemente in soggetti che ancora non hanno acquisito un’ identità o meglio il concetto del limite. È opinione comune ammettere che le dipendenze sono qualcosa da giovani o da ragazzini o nel peggiore dei casi da “ragazzacci”, forse però visto da un punto di vista giovanile dipendenti lo siamo tutti quando si perde l’autocontrollo. Resta il fatto che i soggetti più a rischio sono senz’altro coloro che stanno crescendo in un tempo in cui le “deviazioni” sono notevoli e non è semplice per ognuno portare a termine il proprio progetto di vita. "



"Pensiamo che.. la dipendenza sia causata da:
· può essere la dipendenza da msn..più che altro dalle persone, anzi dalla persona che so di poter trovare lì! Da un lato quando entro su msn e chatto con questa persona sto bene, mi diverto e mi tranquillizzo..però d’altra parte perdo ore davanti al pc trascurando tutto e tutti, quando invece potrei benissimo trascorrere il mio tempo libero vicino alle persone che di solito non ho accanto..Però fortunatamente riesco ad impormi dei limiti e a controllarmi.
· io credo che la dipendenza sia qualcosa di non troppo eccessivo ma irrazionale allo stesso tempo. Molto spesso è un comportamento incontrollabile che non mi fa sentire tranquilla.
· La dipendenza da qualcosa può essere data da esperienze personali che incidono a tal punto da rendere inevitabile un comportamento assiduo. Non sempre include qualcosa di negativo. Può essere il fumo,il cibo,lo shopping ma anche qualcosa di più astratto."



"Personalmente non conosco gente che abbia dipendenze per quanto riguarda droga,alcool;posso solo rendermi conto delle conseguenze che si vengono a creare:ad esempio,vi sono molti casi di giovani che subiscono effetti negativi fisici e morali dovuti all’abuso di droga e alcool che molto spesso sono anche frutto di incidenti mortali.
Vi sono poi altri tipi di dipendenze che nascono come semplici abitudini ma dopo non ci si riesce a farne a meno.Un esempio può essere il divertimento esagerato:se un giovane è abituato a un tipo di divertimento,a un certo tipo di situazione,arrestando anche solo per un breve periodo questa sua abitudine cominciano a verificarsi momenti di piccole crisi che portano al pianto o altro e quindi a un malessere generale."
LA DIPENDENZA
La dipendenza è una condizione patologica per cui la persona perde ogni possibilità di controllo sull abitudine e su se stessa .Dal punto d vista degli effetti è utile suddividere la dipendenza in dipendenza fisica e/o psichica. La dipendenza fisica è superabile con relativa facilità, la dipendenza psichica invece richiede interventi terapeutici lenti, complessi, multicausali.Dal punto di vista delle cause si può dipendere patologicamente da sostanze stupefacenti(tossicodipendenza), in cui rientrano l'alcolismo e il fumo, da cibo(bulimia), da sesso(dipendenza sessuale), da lavoro, da comportamenti come il gioco (gioco d'azzardo patologico), lo shopping (shopping compulsivo), la televisione, internet(internet dipendenza), i viedogame. Rientrano nelle dipendenze patogene anche quelle riguardanti il rapporto umano(interdipendenza di relazione); La dipendenza da sigaretta rientra invece tra le dipendenze'oggettuali' .
I persistenti e ricorrenti comportamenti di dipendenza sono:
-OSSESSIVITA'(che causa tenzione, ansia, disagio, attraverso pensieri e immagini ricorsivi circa le esperienze di dipendenza);
-IMPULSIVITA'(irrequietezza, ansia, irritabilità, agitazione....)
-COMPULSIVITA'(comportamento di dipendenza relativi che la persona si sente obbligata a mettere in atto, anche contro la sua stessa volontà)
I pensieri e i comportamenti di dipendenza impegnano il soggetto, interagiscono significamente con le sue normali abitudini , con il funzionamento lavorativo o scolastico,o con le attività o le relazioni sociali usuali.La dipendenza è uno degli argomenti più vasti in assoluto. noi adolescenti tendiamo a "dipendere"da tante cose, come sigarette.Sono tanti i motivi per cui si comincia a fumare:curiosità,voglia di sentirsi grande,appartenenza al gruppo,per piacere,voglia di evadere dalla realtà,imitazione degli adulti o dei coetanei...Quando si comincia però è difficile smettere; in Italia circa il 40% dei fumatori attivi vorrebbe smettere di fumare ma non ci riesce , proprio a causa della forte dipendenza prodotta dall'utilizzo del fumo di tabacco;inaftti la carenza della nicotina,sostanza presente nelle sigarette, porta ad una vera e propria sindrome di astinenza caratterizzata:
  • insonnia
  • desiderio irresistibile di accendere una sigaretta
  • frustazione
  • rabbia
  • irrequietezza
  • impazienza
  • depressione
  • irritabilità
  • aumento dell'appetito

In pratica si è dipendenti sia fisicamente che mentalmente e tutti i sintomi passano dopo aver fumato. Gli effetti negativi provocati dal fumo sono tanti (spreco di soldi, infarti, ictus, tumori,perdita di capelli) ,ma la gente spesso pur conoscendoli tende ad ignorarli, oppure prova a smettere di fumare, ma tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare!

Gruppo di Casarano