junior alla pari
giovedì 29 maggio 2008
mercoledì 21 maggio 2008
Sesso e inibizioni
il manto dei tabù
sbriciolandoli
come inutili foglie morte,
lampi arroventati saettano
nel temporale del tuo sguardo
incenerendo i rassegnati fantasmi
delle inibizioni
Anonimo
Pamela Anderson (anche questa foto è un test: chi voleva vedere di più? A chi dà già fastidio questo livello di sessualità?) |
Anche se la religione e il comune senso del pudore accettano la sessualità, si avverte sempre la spiacevole sensazione che non riescano ad accettarla per quello che è, senza il bisogno di motivarla con qualcosa di più nobile (la famiglia, l'amore, l'equilibrio psichico ecc.). Come l'alimentazione, il sesso è qualcosa che si autogiustifica nell'esistenza stessa dell'uomo, il problema semmai è come viverlo al meglio. Chi ha una sana sessualità, di fronte a un film pornografico, ritiene le situazioni normali o talmente inverosimili da giudicarle ridicole. In entrambi i casi non ci trova nulla di particolarmente sconvolgente. Se vede una pubblicità con una donna nuda non si scandalizza, ma, se è il caso, apprezza la sensualità dell'immagine, senza peraltro rimanerne eccitato oltre misura. Questi dovrebbero essere gli atteggiamenti di una persona matura ed equilibrata.
E allora perché tanti commenti negativi, tanta falsa moralità? La risposta è semplice: inibizione.
Possiamo considerare tutti quelli che vedono la pornografia in ogni gesto sessuale alla stregua di un anoressico che rifiuta l'alimentazione: dei puri e semplici malati. La cosa grave è quando l'inibizione sessuale dell'individuo degenera nel tentativo di limitare la libertà altrui. Generalmente lo si fa in nome di Dio o della salvaguardia dei valori sociali, ergendosi a giudici e spesso a carnefici. Per giudicare il grado d'inibizione esaminiamo tre possibili situazioni.
Immaginatevi in un parco; mentre passeggiate vedete seminascosti da un cespuglio due ragazzi che, completamente nudi, stanno facendo l'amore. Se vi indignate avete sicuramente delle inibizioni; se chiamate la polizia la vostra sessualità ha dei grossi problemi. Il punto centrale è che ciò che è sbagliato fare in pubblico, lo è sicuramente anche in privato e se ritenete colpevoli i due giovani allora non potete assolvere nemmeno una coppia che nell'intimità della propria casa fa l'amore per tutta una notte. Il motivo per il quale la gente normalmente non dovrebbe fare l'amore sulla panchina di un parco non è il pudore, ma l'estrema scomodità della situazione.
Immaginatevi di passare su una strada ai bordi della quale una prostituta sta attendendo un cliente. Se vi indignate per lo spettacolo o se sentite pena per la donna, provate a considerare quante persone vendono il loro cervello o le loro braccia per tutta una vita a un'azienda che li ripaga con uno stipendio che consente loro a volte solo di sopravvivere: non sono forse anche loro sfruttate? Che differenza c'è fra il vendere la capacità di usare il cervello o le braccia e il vendere il proprio corpo? Quando si è assunti, pur di lavorare, non si è disposti ad accettare la compagnia e a volte l'autorità gerarchica di persone che riteniamo insopportabili: non è anche questa una forma di prostituzione? Il motivo per il quale la gente normalmente non dovrebbe fare l'amore con una prostituta non è il pudore, ma la consapevolezza che comprare il sesso è come comprare una promozione o la vittoria in una gara sportiva: piuttosto squallido, no? Comunque si dovrebbe al massimo condannare chi è tentato, non chi tenta: sarebbe come condannare dopo un furto un portavalori che trasportava miliardi e non il ladro che l'ha derubato.
Il terzo esempio: immaginate di dover tenere una lezione di educazione sessuale in una scuola. Se dovete cercare le parole giuste, se vi sentite un po' imbarazzati nel trattare certi temi, allora avete dei problemi d'inibizione sessuale.
Quest'ultimo esempio è importante perché, per i primi due, molti lettori avranno sicuramente giustificato l'indignazione provata non con il loro stato d'animo, ma con il danno che tutto ciò che è immorale può provocare ai bambini, alla famiglia e alla società. Come dire: se fosse per me non mi scandalizzerei, ma la morale non deve tener conto solo di me, ma di tutti. Niente di più ipocrita. Oggi i bambini sono bersagliati in televisione da immagini ben più negative: è meglio (limitandoci a una scena nemmeno troppo violenta) vedere un killer che fa saltare le cervella a un altro gangster (con tanto di sangue e materia cerebrale che imbrattano i muri) o due giovani che fanno l'amore? Nella seconda scena si può trovare qualcosa di positivo, ma nella prima?
Per ciò che riguarda la disgregazione dei costumi (cioè considerando anche l'influenza negativa su persone maggiorenni), si può semplicemente constatare che i giornali non fanno altro che parlare di omicidi, rapine, furti e di criminalità in genere: perché non impediamo loro di parlare e di mostrarci il male? In verità chiunque uccide o ruba perché ha letto sul giornale che altre persone lo hanno fatto aveva già in sé il germe del male che prima o poi sarebbe esploso.
Queste poche righe non convinceranno certo i puritani che le stanno leggendo, né era questo lo scopo, visto che ognuno deve arrivare da sé alla verità. Riflettano soltanto su un'ultima considerazione: se ci sono persone che restano del tutto indifferenti di fronte agli aspetti più negativi e più scabrosi del sesso, e queste persone sono normali, solo gli anormali, già pervertiti, possono ricevere influssi negativi. Forse anche loro non sono poi così sicuri di resistere; o forse alcuni di loro nel loro inconscio sognano ciò che condannano?
martedì 13 maggio 2008
Terribili vicende del Congo
dal blog di Sara Pick:
Troppo spesso capita di "sentir parlare" di qualche evento allucinante e disumano come questo dopo che e' avvenuto e, stupiti, ci si trova a dire o pensare "ma com'e' possibile che nessuno ne abbia parlato, che nessuno se ne sia accorto e tanto piu' che IO non ne abbia sentito parlare". E' capitato con l'olocausto, con il genocidio del Ruanda, con il mostro di Malstetten e la lista purtroppo potrebbe continuare all'infinito. Oggi come 50 anni fa.
Voglio divulgare, utilizzando qualsiasi canale a mia disposizione, una serie di informazioni sulle violenze gravissime che si stanno perpetrando in Congo da diversi anni, violenze delle quali nessun telegiornale parla, nonostante i molteplici comunicati e richieste di aiuto da parte di organismi quali l'Unicef, Amnesty International, Medici Senza Frontiere, per non parlare delle organizzazioni religiose. Il mio scopo e' quello di informare e sensibilizzare, augurandomi che anche l'opinione pubblica inizi ad interessarsi a quello che sta succedendo ad altri esseri umani torturati quotidianamente sotto i nostri occhi senza che nessuno faccia o dica niente.
In Congo, ogni giorno, decine di donne vengono violentate selvaggiamente da gruppi di uomini armati che, oltre a violentarle in gruppo per diversi giorni o addirittura mesi di seguito, le penetrano con baionette e pezzi di legno fino a distruggere i loro organi riproduttivi e digestivi.
Poche donne sembrano sfuggire a questa sorte. Mukwege, ginecologo congolese, afferma che la sua paziente più vecchia aveva 75 anni e la più giovane 3. "Alcune di queste bambine dalle viscere distrutte sono così giovani che non capiscono cosa sia loro successo", spiega. "Mi chiedono se un giorno potranno avere figli, ed è molto duro guardarle negli occhi". Nessuno, fra medici, cooperanti, ricercatori congolesi, ricercatori occidentali è in grado di spiegare esattamente perché stia succedendo; inoltre spiega che spesso non sa come operare: «Io sono solo un ginecologo, avrei bisogno di lavorare in un team di medici con dei chirurgi urologi ed esperti del colon/retto per poter insieme discutere e vedere come possiamo offrire a queste donne un futuro in dignità». La violenza sessuale in Congo raggiunge un livello mai visto prima da nessuna parte. È ancora peggio che in Rwanda durante il genocidio. L'impunità può essere un fattore che contribuisce a questa situazione, sottolinea Bourque, perché sono pochissimi i colpevoli che vengono puniti.
Le donne che subiscono le torture (sovente da parte di 10 o anche 20 uomini alla volta) spesso sono uccise nelle foreste, se riescono a scappare e a rientrare nei villaggi devono far fronte al rigetto da parte dei propri mariti, dei famigliari e della comunità intera perché «sporcate» da altri uomini e quindi incettabili. Inoltre, nel caso in cui riescano a recarsi nei centri medici in cui possono ricevere cure, devono affrontare un calvario di operazioni per ricostruire l'apparato genito/urinario/rettale che è stato totalmente distrutto durante le violenze. In effetti, parlare di violenze è riduttivo: si tratta di vere e proprie torture durante le quali oggetti di qualsiasi tipo taglienti e contundenti sono infilati nell'apparato genitale della donna, non raro uno sparo finale per distruggere interamente l'apparato genitale. La sistematicità con cui questi atti sono compiuti fa pensare a una tattica di guerra in cui l'obiettivo è quello di annientare le popolazioni e impedire loro di ricostituirsi e risollevarsi.
Secondo le Nazioni Unite, nel 2006 ci sono state 27 mila violenze sessuali solo nella provincia del Sud Kivu, e probabilmente questa è solo una parte del numero totale. "La violenza sessuale nel Congo è la peggiore del mondo", afferma John Holmes, vicesegretario generale per gli affari umanitari dell'Onu. "Per quantità, brutalità indiscriminata e cultura dell'impunità, risulta devastante".
Secondo le vittime, uno degli ultimi gruppi comparsi sulla scena si chiama "i Rasta", un misterioso gruppo di fuggitivi con pettinature, appunto, rasta che vivono nel bosco più profondo, vestono alla moda dei Los Angeles Lakers e sono famosi per bruciare bambini, sequestrare donne e fare a pezzi, letteralmente, qualsiasi persona si interponga sulla loro strada. I funzionari dell'Onu affermano che i Rasta facevano parte delle milizie hutu fuggite dal Rwanda dopo il genocidio del 1994 che, sembra, si sono scisse e specializzate in crudeltà.
Honorata Barinjibanwa, una giovane di 18 anni, spiega che l'hanno sequestrata prelevandola da un villaggio attaccato dai Rasta ad aprile e l'hanno trattenuta come schiava sessuale fino ad agosto. La maggior parte del tempo rimaneva legata ad un albero e ancora conserva i segni della corda intorno al collo. Gli uomini, racconta, erano soliti scioglierla per qualche ora al giorno per sottoporla a violenze di gruppo.
"Continuo a soffrire e ho i brividi", spiega Kasindi Wabulasa, stuprata da cinque uomini a febbraio. Gli uomini tenevano puntato un fucile Ak-47 al petto del marito e lo obbligavano a guardare, con la minaccia che lo avrebbero ucciso se avesse chiuso gli occhi. Quando finirono, lo ammazzarono ugualmente.
Questo e' quanto. Penso di non aver bisogno di aggiungere altro. Chiedo solo di divulgare questa notizia in qualsiasi modo possibile e di adoperarsi, ognuno a proprio modo e nelle proprie possibilita', per far si' che questo massacro possa giungere a una fine. Grazie.
Per approfondimenti
http://www.adistaonline.it/index.php?op=articolo&id=39125
http://www.unicef.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/3951
http://www.terrelibere.org/terrediconfine/index.php?x=completa&riga=03582
http://www.medicisenzafrontiere.it/msfinforma/comunicati_stampa.asp?id=1663
http://www.boingboing.net/2007/10/07/africa-rape-epidemic.html
http://www.iht.com/articles/2007/10/07/news/congo.php
ecco il link della petizione, fate in modo che tutti sappiano cosa accade nel mondo, fate girare, via e-mail, via myspace, nei modi che conoscete, e sopratutto, firmatelo!
http://www.petitiononline.com/Congo/petition.html
lunedì 5 maggio 2008
dialoghi tra noi
andrea-sto scrivendo anch'io adesso-
giusy-basta io non scrivo più niente,giulia dai che te lo leggo,giulia,giulia..-
eufemia-sta presa dal fuoco della scrittura-
giusy-no sta scrivendo quello che dico io-
giulia-citta ca senò nu me ccoiu-
giusy-mo parliamo a ruota cusì nu se ccoie cu scrive-
giusy si alza
giulia-noooooo-
giusy si mette come una civetta dietro giulia
giusy- mena e vieni-
giulia-noooooooooooooooooooooooooooooooooooo-
giusy-mena che ti leggo-
giulia-giusy smettila!vattene!!-
giulia aspetta che giusy dica una cavolata x scriverla
nessuno parla
sandra-speriamo di rivivere quest'esperienza-
elisa-ciao ciao-
eufemia è morta
maria serrano-giulia x pubblicare?-
giulia-pubblica post-
sandra-piccola stella senza cielo-
maria ride
giulia- eccomi..che è successo?
giulia- allora scendi...nome...ok.
giulia- si avvicina
giulia-che fai al mio computer?
maria- che fate di bello?
giulia- scriviamo tutto quello che dite!
maria- tutto quello che dite
maria (rita)- maria sta zitta
giulia- no tu 6 maria serrano
rita- no... io sono rita scolozzi...nemmeno il nome mio sapete...
giulia-eufemia me lo ricordo xke nn conosco nessuno k s kiama così
euf- hai visto k potenza...
rita- potremmo trovarci una sera a farci una pizza...ti va?
giulia- ok..
rita- se nn v annoiate logicamente..
giukia- nn c annoiamo
rita- chi c sta?
nessuna risposta...
rita- tu c stai?
giulia- si facciamo una cenetta romantica...
rita- a lume di candela...con te nn la farei mai la cenetta romantica...
giusy-libera
...
silenzio tombale
giusy-giulia giulia..ah ah ah-
rita- xke c'è una spia ke scrive tutto sul blog-
...
giulia-anna tatangelo...m fa impazzire
giusy- t piace?
giulia-no!
giulia- ate piace?
giusy- no!
giulia-e Gigi?
giusy- e la cremeria?
...
ogni tanto...
tutto tace..
silenzio di riflessione...
mi sa k poi continua
buona notte...
bla bla bla
giusy-ahahahahah
quire cuntane...
santa anna tatangelU
in dialettU
anna tatangelo-arriverà natale senza nuvole...
anna t-le domenike d'agosto quanta neve che cadrà...
giulia-nu sta bona...
giusy- ma aru vive?
giulia- nell'isola che nn c'è
giulia-seconda stella a destra e poi dritto fino al mattino...
giusy- ma aci scriu bonu?
...
sandra- ha chiamato tuo padre?
giusy- ma mo me la leggi qll cosa?
giulia- no
giusy- menaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
giulia- none!
giusy- fottiti
giusy- mena basta maggiu straccata...
giulia- aaaaaaaaaaaaaaaaaggggggggrrrrrrrrrrrrr
giulia- ma nn posso leggere?
rita- nn t impicciare!
giulia- va bene...dopo leggo sl...
giulia- me basta
rita- tosse...
eufemia è risuscitata per un breve periodo...
ma è rimorta...
eufemia-giulia al quadrato?
euf- v mancavo?
giulia- no
giusy- ce si monotona...
giulia- scrivi da parte delle scrittrici G&G c siamo stancate...
ciao a tutti belli e brutti...
noi siamo le belle e voi siete i brutti...
m fanno male le dita...
BASTA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
L'amicizia..!
Ciao a tutti questo e' il mio primo commento...purtroppo non mi venivano idee...questo piccolo manifesto dice un po' tutto quello che penso sulla faccenda pena di morte, sono contrarissimo a questa "legge"(chiamiamola cosi') in quanto uno Stato applicandola si macchia dello stesso reato
esperienza del gruppo
Tempo fa sono venuti a trovarci due esperti esterni, con i quali abbiamo approfondito il significato di gruppo, sotto forma di piccoli giochetti molto divertenti, che sicuramente sono rimasti impressi a tutti.
Tutto sommato è stata un'esperienza diversa e particolare, in senso buono.Ho conosciuto tanta bella gente..ma la migliore di tutti è giulia!!!!!!ciaooooooooooooooooo..giulia ti amo
sono tornata!!!
sabato 3 maggio 2008
Un papà modello
un uomo modello
è bello venirti dietro
per tutti i tuoi consigli
è bello avere a che
fare con te.
Tu per me sei un uomo
geniale...
Direi proprio un papà geniale
ti voglio bene per
quello che
dici
fai
e realizzi.
Grazie di esistere
e che mi sei vicino
sempre.
TVB
Katia Longo
x la mia ragione di vita
la bellezza dei tuoi occhi
con le sole parole.
Timorosa e sofferente
ti vivo accanto, ma la
paura del tuo "nobile animo"
mi impedisce di penetrarti
soavemente. Dolcezza,
amore e bellezza
vorrei donare alla tua mente
ingenuità vorrei alla tua mente
ma il destino pare avverso.
Non potrei descrivere
la felicità che provo
quando incrocio il tuo
sguardo fiero,
Non ci sono parole per farlo.
Sei come musica in me
e allora ti amo in una specie di silenzio
fatto di sole leggere armonie!
TI AMO