"forse è snobberia, ma ho sempre rifuggito dalle mode. anche quando andavo a scuola, anche quando ero adolescente, tendevo a non volere quel taglio di capelli, quel paio di scarpe, quello zaino, quell’atteggiamento. ho sempre temuto l’uniformità, o forse semplicemente non l’ho mai capita.
l’altro giorno in metropolitana vedevo degli adolescenti di oggi, mi affascina sempre osservarli (forse per il mio nuovo – ormai da più di un anno – lavoro). i gruppi di ragazzi è come se fossero ricoperti da una sfumatura che li accomuna: può essere anche solo il colore dei lacci delle scarpe. in questo caso era qualcosa di analogamente impercettibile a uno sguardo superficiale. oltre l’età, avevano in comune la linguetta: sneakers diverse (colorate, bianche, pulite, sporche, di marca o meno), ma tutte con un mega linguettone sparato all’infuori. (e so che definirle in questo modo rileva immediatamente la mia veneranda età). è una cosa tenera da vedere, come gli esseri umani tendano sempre a essere accettati dai loro simili, come fosse un tratto iscritto nel loro dna (anche se immagino che sia sempre pronta, anche tra gli adolescenti, l’altra faccia della medaglia: il rifiuto di quelli che simili non sono), ma ancor più teneri per me sono gli incontri fugaci con gli adolescenti fuori dal coro. tangenzialmente diversi, sempre alla ricerca, ma di lato. senza sneakers con linguettone. poi certo, probabilmente bisognosi di riconoscersi in un piccolo gruppetto di liminari, come probabilmente ero io quando rifuggevo dagli zainetti Camomilla".
l’altro giorno in metropolitana vedevo degli adolescenti di oggi, mi affascina sempre osservarli (forse per il mio nuovo – ormai da più di un anno – lavoro). i gruppi di ragazzi è come se fossero ricoperti da una sfumatura che li accomuna: può essere anche solo il colore dei lacci delle scarpe. in questo caso era qualcosa di analogamente impercettibile a uno sguardo superficiale. oltre l’età, avevano in comune la linguetta: sneakers diverse (colorate, bianche, pulite, sporche, di marca o meno), ma tutte con un mega linguettone sparato all’infuori. (e so che definirle in questo modo rileva immediatamente la mia veneranda età). è una cosa tenera da vedere, come gli esseri umani tendano sempre a essere accettati dai loro simili, come fosse un tratto iscritto nel loro dna (anche se immagino che sia sempre pronta, anche tra gli adolescenti, l’altra faccia della medaglia: il rifiuto di quelli che simili non sono), ma ancor più teneri per me sono gli incontri fugaci con gli adolescenti fuori dal coro. tangenzialmente diversi, sempre alla ricerca, ma di lato. senza sneakers con linguettone. poi certo, probabilmente bisognosi di riconoscersi in un piccolo gruppetto di liminari, come probabilmente ero io quando rifuggevo dagli zainetti Camomilla".
dal blog Ferramenta
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