junior alla pari

mercoledì 22 aprile 2009

la dipendenza....

La dipendenza… esistono vari tipi di dipendenza: alcol, droga, fumo e molte altre meno con uscite.
Ma perché si inizia?
I motivi sono vari, tanti quanti le persone che ne soffrono, ma in realtà se si analizza attentamente la situazione si possono trovare dei denominatori comuni.
Tutte queste dipendenze non riguardano un’unica tipologia di persone, ma le più varie ed ognuno ha le proprie motivazioni.
Analizzarle tutte sarebbe troppo complicato, per cui in questo caso ci limitiamo ad osservare il caso dei giovani.
La domanda fatta ha molti ragazzi è: cosa vi spinge a fumare, bere o ad avere qualsiasi altra dipendenza?
Le risposte a questa domanda e le storie degli intervistati sono diverse. Alcuni hanno iniziato a fumare perché i loro amici fumavano, altri per essere accettati, alcuni iniziavano a bere per trovare un rifugio dalla vita quotidiana e dai suoi problemi, altri ancora sostenevano che quello era solo un modo per divertirsi e niente di più.
Alla base di tutto questo in un caso o nell’altro vi è un profondo disagio psicologico, che ci coinvolge e ci riguarda tutti, chi più chi meno.
L’aspetto più lampante di quest’intervista è che tutto questo per i ragazzi è la normalità. Oggi come oggi è normale essere dipendenti da qualcosa e al contrario ciò che è ritenuto strano è non esserlo.
Questo è molto pericoloso perché induce anche quei ragazzi “ sani “ ad intraprendere strade che li portano sì ad essere accettati ed essere come gli altri, ma anche a soffrire di patologie più o meno serie esattamente come gli altri.
Gia, è proprio questa la parola d’ordine essere come gli altri per essere accettati, per far parte del gruppo, per essere parte di qualcosa.
È proprio questo un altro aspetto di primaria importanza.
Nella vita dei giovani di oggi gli amici, il gruppo, le compagnie che si frequentano sono importanti più che mai.
Oggi il modello da seguire, coloro a cui rivolgersi per un consiglio non è più la famiglia, ma gli amici. Amici che non sempre consigliano per il meglio e che a volte non sono veri amici, ma poco importa ciò che veramente conta è sentirsi parte di qualcosa, qualsiasi essa sia.
Per ottenere tutto questo si è disposti anche ad accettare delle regole, che non sempre stanno bene a tutti, eppure tutti rispettano perché “queste sono le regole del gioco e se non ti stanno bene sei fuori“.
Sì, ma quali sono queste regole?
Le più varie. Vanno dall’avere il piercing, al seguire la stessa moda, ascoltare la stessa musica, frequentare gli stessi posti e via dicendo.
A questo punto la domanda che ci si pone è: perché i giovani d’oggi hanno un bisogno così disperato di identificarsi con qualcosa? Forse hanno poca stima di se? E se è così di chi è la colpa?
Viviamo in una società che condanna le dipendenze, almeno le più gravi, ma che poi induce i giovani ad esserlo, tutto questo è un circolo vizioso. Ogni causa ne riconduce ad un’altra più grande, più complicata, più difficile da risolvere, quindi cosa si può fare?
Questo è il grande e vero interrogativo.
Curare non basta, si deve prevenire, ma anche questo sta diventando inutile.
Il fenomeno di massa a cui assistiamo sta dilagando ed ogni intervento per fermarlo sembra inefficace, forse si dovrebbe smettere di provare semplicemente ad arginarlo ed iniziare a combatterlo realmente.


Chiara e Federica
Gruppo Casarano

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