junior alla pari

sabato 2 febbraio 2008

Emozioni: ex-movere: portare fuori


Cari Amici del Gruppo TJ di Casarano,
una riflessione ed una proposta.
La riflessione: rispetto al messaggio del “dare spazio ai giovani” che qualche adulto nel corso dell’incontro di martedì scorso mi è sembrato abbia eccessivamente enfatizzato, vorrei apportare quanto Giovanni Sartori, in un articolo sul Corriere della Sera del 14 luglio 2007, dal titolo "La favoletta del giovanilismo", afferma fra l’altro: «Prendiamo il “giovanilismo” espresso dal detto “largo ai giovani” che si basa sull’idea che la storia è creata da energie giovani, e che gli anziani sono la zavorra che la blocca. Il fatto è che il giovanilismo è un caso da manuale di miopia e stupidità predittiva». l'articolo con un ulteriore commento a cura di Giancarlo Livraghi è reperibile alla pagina web
http://www.gandalf.it/offline/sartori2.htm

La proposta è relativa alla mia disponibilità ad apportare nel gruppo, qualora lo si riterrà utile ed opportuno, la mia esperienza umana e professionale mediante un intervento dal titolo; "dall’imprimere all’esprimere: l’incontro fra psicologia e poesia". Psicologia e poesia sono come la mano destra e la sinistra, una lavora dentro e l’altra esporta fuori, ma non in maniera rigida, nel senso che frequentemente vi è uno scambio di ruoli, per cui quella che in questo momento sta rimestando dentro è pronta poco dopo a portare fuori, mentre quella che era intenta a portare fuori poco prima va a lavorare dentro.
L’imprimere ha a che fare anzitutto con il creare lo spazio interiore – come delle stanze spaziose in sé, degli scaffali capienti – in cui avere spazio per ‘contenere’ la realtà. Se questo spazio c’è e cresce man mano che noi cresciamo allora diventiamo capaci di contenere il mondo, di evitare eccessivi rigidezze ed antagonismi interiori fra ciò che va e ciò che non c’è spazio per farlo andare. Non dico che si possa ospitare il mondo intero perché sarebbe assurdo ed impossibile, ma avere, questo sì, appunto, più spazio per contenere le esperienze.
L’esprimere ha a che fare con le emozioni - dal latino ex-movere, portare fuori.
L’emozione è un messaggio interiore che in maniera naturale ha bisogno di essere reso manifesto.
In merito a quest’aspetto ritengo fuorviante il quesito che è comparso sul nostro blog: “È giusto mostrare le proprie emozioni?”, proprio perché un’emozione nel momento in cui la si coglie come tale è un’esperienza interiore che sta diventando visibile, che si sta quindi in qualche modo mostrando, anche purtroppo tante volte senza volerlo.
E talvolta quanto più si vogliono incatenare le emozioni, tanto più queste trovano il modo per uscire, anche travestite.
Comunque grazie della vostra attenzione, cordiali saluti e buon w.e. a tutti
Luciano Provenzano

2 commenti:

tutorjunior ha detto...

E poi c'è la leggerezza...
il non sapere anche,
il tentare di cogliere ciò che nasce per dargli senso,
valore.
Per incamminarsi in cerca del fare.
Non è giovanilismo è essere capaci di ascolto, di ritrarsi... L'incontro di Tricase è stato interessante, molto partecipato dai ragazzi che non sono stati catturati nel recinto delle opinioni. Pochi spunti hanno aperto una conversazione sul senso delle emozioni, sulla fragilità e sul valore della leggerezza.
Nulla era chiaro ma tutto nasceva nella sua imperfezione.
Ecco l'imperfetto...
il non spiegare... lascia liberi!

un caro saluto
MM

Anonimo ha detto...

Il mondo è corpo celeste.
folgorante celeste.

Il ragazzo è solo. Ha uno scontro con il mondo reale.

Adesso mi muovo ruvida in un aria putrefatta
adesso non c’è niente di scontato.
Non c’è niente di nuovo.
Adesso sono quì. E sto ancora cadendo.

Adesso cerco di volare, e sto solo scivolando.

Per ogni guerriero ( o puro. o barbaro)
vi è un angelo. E ogni volta che un guerriero muore
diventa un frammento di luce bianca...
diventa un angelo e va a proteggere un altro guerriero...
che potrà essere puro, o potrà essere barbaro,
ma sarà sempre un guerriero valoroso.

Leggersi dentro, unirsi in un abbraccio
e sfiorarsi con le dita.
Il mio amore è puro. Non mi va di fare gentili pensieri.

(Alessia B.)